Teramo, Tancredi scrive a Franceschini per il Teatro romano

Un’interrogazione al Ministro dei beni e attività culturali e del turismo per sollecitare un intervento a favore del recupero del Teatro romano teramano e vedere se ci siano le condizioni per un inserimento dell’opera tra quelle da finanziare con un successivo provvedimento. A prendere carta e penna e scrivere a Dario Franceschini è l’onorevole Paolo Tancredi che, su sollecitazione del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi e del Pd teramano, ha preso un impegno concreto per conoscere le motivazioni dell’esclusione del monumento teramano dai fondi previsti per la valorizzazione del Piano Cultura e Turismo.

Dopo aver ripercorso le tappe che avevano portato già dal 2009 ad un’intesa tra Regione, Provincia di Teramo, Comune, Soprintendenza e Fondazione Tercas per il recupero funzionale dell’area del teatro romano, con i successivi protocolli di intesa, Tancredi ha ricordato anche l’incontro avuto lo scorso luglio al Ministero con il sindaco stesso e una delegazione teramana, dal quale si era avvenuti ad una intesa di massima.

Un’attesa, quella del Piano strategico turismo e cultura, che, come spiega l’onorevole del Nuovo Centro Destra, è stata vana per il sindaco di Teramo, vista l’esclusione del Teatro romano dalle opere da recuperare.

Per questo motivo Tancredi chiede a Franceschini “quale sia l’orientamento del Governo in merito all’urgenza di avviare le opere di recupero funzionale del teatro romano di Teramo, nell’ambito dell’intrapresa strategia di valorizzazione del patrimonio culturale”. Inoltre nell’interrogazione viene domandato se il recupero del Teatro romano sia un’opera necessaria per la regione, in un’ottica “di rilancio della competitività del territorio di riferimento, volta al potenziamento dell’offerta turistico-culturale”. E infine si chiede al Ministro se “l’intervento possa essere ricompreso tra quelli di interesse nazionale più rilevanti per i quali sono state stanziate risorse con il citato Piano Cultura e Turismo recentemente proposto, da ripartire con successivo provvedimento”.

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