Roseto, Teresa Ginoble ringrazia per la solidarietà ricevuta dopo il caso Norante

Roseto degli Abruzzi. A distanza di una settimana dall’ultimo consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi, il capogruppo Pd Teresa Ginoble, dopo lo scontro avuto col consigliere di maggioranza Antonio Norante, rompe il silenzio, rilasciando dichiarazioni sulla vicenda.

“Il ruolo di una donna, quello cardine in una famiglia, qualsiasi livello essa possa occupare nella vita sociale; rimane quello di madre e di casalinga. L’offesa giuntami da Norante è quindi a tutte le donne, perché tutte noi svolgiamo quotidianamente queste mansioni. Inoltre, non mi stancherò mai di ricordare”, prosegue Teresa Ginoble, “che tutti noi esseri umani siamo nati da una donna”.

Il capogruppo Pd di Roseto, si è sentita inoltre attaccata – non per la prima volta, peraltro – nel ruolo pubblico ed istituzionale che stava svolgendo per il bene della città: “Ricordo che, nel corso del Consiglio Comunale, si stava affrontando un argomento importante – a cui io avevo chiesto un accesso agli atti già lo scorso 31 marzo, ritrovandolo in discussione, solo un giorno prima del Consiglio – quando il consigliere Norante ha iniziato a denigrarmi”.

Per quel che concerne il mea culpa del Sindaco Enio Pavone, Teresa Ginoble ribadisce che le scuse, “se così possiamo chiamarle, dovevano arrivare già quella sera, anche a telecamere chiuse”. “Enio Pavone conosce politicamente Teresa Ginoble più di chiunque altro e doveva essere suo dovere, oltre a quello del Presidente del Consiglio, chiedere scusa il 21 aprile. Con Pavone siamo stati consiglieri comunali insieme e poi colleghi di giunta: dal 1997 al 2008, lui è a conoscenza della mia professionalità e serietà”, aggiunge la Ginoble.

“Ringrazio uomini e donne, tutti i movimenti, i partiti, le Commissioni di Pari Opportunità e le diverse istituzioni che hanno espresso solidarietà alla Donna. Ringrazio chi comprende e stima il suo ruolo, anche nella professione di casalinga”, conclude il capogruppo Pd di Roseto.

Impostazioni privacy