Teramo, tanto rumore per nulla. In Consiglio maggioranza ricompattata

Doveva essere la resa dei conti per la maggioranza di centrodestra che nelle ultime settimane ha affrontato una delle fasi più difficili dell’ultima consiliatura. Eppure alla fine il Consiglio comunale di oggi, che verteva su temi importanti quali piano economico e finanziario della Team, Tari e Iuc, ha visto tutti gli scontenti riaccordare l’appoggio al sindaco Maurizio Brucchi.

E sulla posizione dei consiglieri di Futuro In non c’erano grossi dubbi, qualcuno invece sperava che i rappresentanti del gruppo civico Teramo soprattutto e i consiglieri di Fratelli d’Italia mostrassero il pugno di ferro. Invece gli unici a segnare un netto distacco con la maggioranza sono stati i consiglieri della civica Al centro per Teramo che, mostratisi particolarmente critici sulla questione Team, sono usciti dall’aula insieme a tutta l’opposizione, durante la votazione del Pef che ha visto 17 voti favorevoli e un astenuto (Micheli).

“Abbiamo dimostrato coerenza con quello che diciamo”, ha commentato il consigliere della civica ispirata da Mauro Di Dalmazio, Guido Campana che ha sottolineato come siano stati altri (il riferimento è a Teramo soprattutto) a mantenere in vita questa maggioranza. “Ora aspettiamo un tavolo politico”, continua il consigliere, “nella speranza che il sindaco voglia davvero fare, come ha detto, una verifica importante per valutare se e come andare avanti”.

Ha parlato, invece, di “ultima chiamata”, Dodo Di Sabatino, da molti visto come prossimo candidato sindaco, che si è detto non più disponibile al voto di questa maggioranza se non si cambia rotta.

“Oggi è stato ufficializzato la perdita di pezzi della maggioranza di Brucchi”, ha detto il capogruppo del Pd, Gianguido D’Alberto, “visto che la votazione è stata il frutto non di una scelta convinta sul documento ma di ennesime promesse di rimpasti e di azzeramenti. Abbiamo anche sentito parlare ancora di ultimatum ma è evidente che la maggioranza non esiste più. Con la scelta di aumentare la Tari e la votazione del Pef, la maggioranza ha attuato una manipolazione politica, scaricando sul futuro le proprie incapacità”.

 

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