Martinsicuro, ordinanza rumori prostituzione: il provvedimento fa discutere

prostituteMartinsicuro. “ Il sindaco Di Salvatore sembra aver appreso bene il metodo tipico del berlusconismo: immobilismo amministrativo e far apparire Martinsicuro, al pari dell’Italia di Berlusconi, il paese di Pulcinella”. Se il sindaco di Martinsicuro ribadisce che “il senso dell’ordinanza contro gli eccessivi rumori legati all’attività di prostituzione è stato travisato”, a livello cittadino la polemica politica impazza. In una nota il circolo cittadino del Pd critica “l’ordinanza-spot”, che ha avuto un risalto a livello nazionale e lancia proposte su quello che potrebbe essere fatto in tema di lotta alla prostituzione.

 

“ In tre anni di amministrazione” si legge nella nota dei Democratici, “ si è riusciti solo a fare passi indietro. Abbiamo prostitute che adescano clienti sul lungomare e sulla statale 16. Sia chiaro, non è colpa di questa giunta, ma nulla di contrato è stato fatto per arginare questo fenomeno in costante crescita. L’ordinanza in questione, poi, rasenta il ridicolo: come può essere fatta rispettare se non abbiamo nemmeno i vigili urbani in servizio dopo le 20”. Puntualizzazione, questa, avanzata anche dalle altre opposizioni consiliari, che hanno chiesto (è il caso del gruppo ex An), di ritirarla. Oltre alle critiche al provvedimento sindacale, il Pd avanza anche alcune proposte, mutuate altrove. “ Va pensata una politica urbanistica differente” si legge, “  rispetto a quella che ha caratterizzato questo territorio. E’ stato approvato lo strumento degli accordi di programma senza limiti. Cosa porteranno tali accordi, se non altre centinaia di piccoli appartamenti. La maggioranza predica bene, ma razzola male”. Altri spunti che emergono dal documento, riguardano maggiori controlli e mirati (soprattutto in tema di locazione di appartamenti), e la possibilità di prendere in considerazione le norme adottate dall’amministrazione comunale di Silvi (l’esercizio della prostituzione in casa viene catalogato come illecito urbanistico).  “Vista la forte presenza di prostitute sul nostro territorio”, prosegue la nota, “ che la prostituzione non è considerata reato dal nostro ordinamento, che non si può impedire a chi vuole di vendere il proprio corpo, sarebbe il caso di iniziare ad analizzare la problematica con un tavolo di esperti, e pensare a soluzioni reali e concrete. Il Comune di Mestre ha creato vere e proprie zone rosse (le cosiddette zoning, ndr); zone lontane dalle abitazioni ma sufficientemente “sicure” per garantire alle lucciole di non mettere a rischio la loro incolumità. Controguerra sta puntando allo zoning ed alla creazione di aree franche per la prostituzione controllata”.

 

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