Nereto. Un progetto sperimentale, che ha un duplice obiettivo: favorire la qualificazione delle cosiddette bandanti, con l’emersione del cosiddetto lavoro nero e al tempo stesso arrivare a creare un vero e proprio registro della badanti, che poi rappresenta sinonimo di garanzia e di professionalità per le persone assistite.
Si chiama Prospera (progetto sperimentale anziani), l’iniziativa illustrata questa mattina nella sede dell’Unione dei comuni da Maurizio D’Amario ( referente dall’associazione temporanea di imprese K Shift e Leadercoop formazione) e da Alberto Pompizi (presidente della Città Territorio). Il progetto sperimentale, che sta muovendo in primi passi proprio in questi giorni, è stato finanziato dalla Regione Abruzzo e nella sua complessità vuole essenzialmente migliorare l’offerta e la qualità dell’assistenza familiare degli anziani nell’area di riferimento, che poi sono i 12 comuni della Val Vibrata. Il progetto, in questa prima fase, si articolerà seguendo alcune direttrici ben precise: un’attività di monitoraggio, su quello che accade nel campo dell’assistenza privata degli anziani; la costruzione di una rete locale; in modo da favorire l’incontro tra domanda ed offerta di specifici servizi; informazione e sensibilizzazione della tematica (con la collaborazione dei centri per l’impiego) e una sperimentazione si alcuni interventi innovativi, come l’attivazione di un registro territoriale delle assistenti familiari, servizi di consulenza e formazione per le badanti (molte delle quali arrivano dall’Est Europa). Nei giorni scorsi c’è stata già una prima riunione tra tutti gli attori del territorio, interessati alla questione, con l’obiettivo di definire i primi passi da compiere. Nel contesto della stessa iniziativa, poi ci sarà la possibilità (per coloro che decideranno di regolarizzare le badanti) di ottenere il pagamento, per 18 mesi, degli oneri contributivi, aspetto questo previsto in uno specifico progetto della Provincia.
