Tortoreto, regolamento sagre: è scontro Porrea-Di Giovanni

sandro_sciurTortoreto. L’estate è oramai al crepuscolo e con essa il calendario della manifestazioni, ma a Tortoreto il caso della manifestazione “Finché c’è birra c’è speranza” tiene ancora banco, non soltanto per la questione delle multe, ma soprattutto per il regolamento che accompagna tali eventi.

 

Sulla vicenda, infatti, si è generato un estenuante botta e risposta tra Sandro Porrea (consigliere comunale e presidente dell’Asd Rugby Club Tortoreto) e Antonio Di Giovanni (capogruppo di maggioranza con delega al commercio), che nei giorni scorsi aveva puntualizzato in maniera circostanziata l’evolversi della vicenda. Ricostruzione, però, che non viene assolutamente digerita dal presidente della società cittadina di rugby. “ Le cose non stanno come le racconta Di Giovanni, “ sostiene Sandro Porrea. “ Nella bozza del calendario delle manifestazioni, visionato in commissione consiliare e poi in consiglio, la terza edizione della festa della birra rientrava come sagra, in quanto prevedeva somministrazione di bevande. Secondo il regolamento, tutte le manifestazioni che somministrazioni alimenti o bevande vanno considerate sagre. Poi un evento che ha tale definizione, come può essere inquadrato?”. Qui la prima puntualizzazione (Porrea allega un documento visionato in commissione), ma l’esponente dell’opposizione mette sul piatto della discussione un’altra tematica, fino ad ora solo sussurrata:il fatto che nei termini previsti dal regolamento sagre, non tutte le associazioni avevano presentato richiesta. “ Il Rugby Club Tortoreto” prosegue, “ è stata l’unica associazione a presentare, entro il 30 aprile, la richiesta per poter organizzare l’evento. Inoltre è una delle poche associazioni ad aver presentato nei tempi previsti tutto l’occorrente per ottenere l’iscrizione nell’albo comunale delle associazioni. Mentre tutte le manifestazioni e associazioni ricevano contributi comunali per le attività svolte, la nostra non ha ricevuto nessun aiuto, né economico né amministrativo, anzi: si è vista rifilare al momento multe per 3.500 euro”.

 

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