Elezioni Bellante, Sinistra Unita: centrosinistra “spezzato” per colpa del sindaco e del Pd

Bellante. “L’intervento del sindaco? Il colpo di grazia di una storia di lealtà e correttezza che ha caratterizzato la presenza a Bellante di Sinistra Unita”.

 

Se il recente appello lanciato, con una lettera aperta dal sindaco Mario Di Pietro (che non correrà per il secondo mandato alle amministrative di giugno) doveva essere un momento per riaprire una discussione con Sinistra Unita (i consiglieri comunali Raffaele Antonietti, Ennio Chiavetta, Gabriele Iobbi, Giuseppe Traini), l’effetto è stato completamente opposto. Il gruppo politico, che ha già annunciato di dare vita ad una lista alternativa al Pd, ribadisce le proprie posizioni. La nota è una lunga replica al sindaco Di Pietro, che “dimentica”, dicono, di essere stato tenuto sotto attacco del suo partito durante tutta la durata del mandato e dimentica che i pessimi rapporto con il suo partito, non sono estranei alla sua ricandidatura”.

 

 

 

 

” In Consiglio Comunale mai un componente di Sinistra Unita”, si legge ancora,  ha votato

contro o si è astenuto sui punti all’ordine del giorno, mentre noi lo abbiamo sempre sostenuto, in assise civica il capogruppo del suo partito lo attaccava. Stesso discorso per alcuni provvedimenti, dove Sinistra Unita ha sempre votato a sostegno a differenza degli esponenti del Pd”.Il Sindaco dimentica che l’unico che si sente sempre in campagna elettorale è lui perché costantemente sotto attacco da parte del suo partito. Se poi il Sindaco, per

avere noi, 2-3 volte in cinque anni, espresso riserve su alcune scelte, ci considera disobbedienti, ci appelliamo alla sua carità cristiana affinché non ci sculacci. Il Sindaco deve ricordare, e non lo fa, che la sua elezione è anche dovuta alla sinistra che noi rappresentiamo e lui disprezza.

Il Sindaco dovrebbe spiegare perché, pur avendo più volte assunto l’impegno (anche sottoscritto) a discutere seriamente del parere della Corte dei Conti sulle sanzioni applicate agli accertamenti TARSU, si è poi rifiutato di farlo: non sarà che gli è stato impedito dal suo partito?

 

Il Sindaco afferma che l’efficienza amministrativa è stata assicurata da lui e dagli assessori del PD, lasciamo stare il suo narcisismo e il giudizio mutevole sul ruolo degli assessori del PD, ma si rende conto che sarà ricordato come il Sindaco che, dopo averci provato più volte, è riuscito a rompere l’alleanza di centrosinistra che governa Bellante da 70 anni?

 

Chiediamo al  Sindaco di dire se pensa di dimettersi, oppure come pensa di arrivare a fine mandato avendo sfiduciato la metà della sua maggioranza? Il Sindaco, ci spiega come mai questa conversione a difesa e tutela esclusiva delle ragioni del PD, anche di quelle insostenibili, dopo aver espresso in più occasioni,

profonde critiche all’operato di quel partito? Ce lo spiega o dobbiamo aspettare cercando di capirlo da soli?

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