Teramo, frizioni e contrasti sulla Team: Brucchi contro Ranalli

Una rottura sempre più netta è quella che si sta consumando tra l’amministrazione comunale di Teramo e la governace della Teramo Ambiente. La Commissione di controllo e di garanzia di ieri  non ha fatto altro che evidenziare le criticità già emerse negli ultimi periodi tra il sindaco, Maurizio Brucchi, e l’amministratore delegato, Luca Ranalli, che non se le sono di certo mandate a dire.

Si discute su debiti non pagati, incomprensioni, critiche per le consulenze esterne da una parte e per la mancata presa di responsabilità nei pagamenti dall’altra, promozioni da evitare, l’invito ad usare il “buon senso” e la proposta a “candidarsi come presidente” se si vuole comandare la Team. Tutti segnali che non lasciano presagire nulla di buono in vista della gara per trovare il socio privato della società partecipata e la scadenza dei contratti di solidarietà che potrebbero portare a breve al licenziamento di una cinquantina di dipendenti.

E se da una parte il Movimento 5 Stelle, che vorrebbe le dimissioni del sindaco, chiede la convocazione immediata di un consiglio straordinario per istituire una Commissione di inchiesta, senza oneri per l’Amministrazione, che faccia luce sul bilancio della Team, su tutte le fatture contestate e sul futuro dei lavoratori in cassa integrazione, dall’altra il Pd chiede all’amministrazione di chiarire “una volta per tutte come intenda affrontare la pesante situazione debitoria sia strutturale che corrente e definisca una volta per tutte le posizioni di questa vicenda”, in riferimento ai lavoratori che rischiano il posto e ai debiti che potrebbero mandare in default il Comune.

Tutti d’accordo però nel definire una gestione “fallimentare” e “scellerata” quella dell’amministrazione Brucchi che sta portando al “baratro finanziario” una città per il mancato controllo e una pessima gestione politica protratta per più di dieci anni. Anche perché, al di là delle recriminazioni, per responsabilità e colpe non proprie, saranno sempre i cittadini teramani a pagare per tutti.

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