Castellalto, multe autovelox. Gramenzi si difende

autovelox6Castellalto. “Personalmente credo di non avere nessuna colpa”. È quanto dichiarato da Vincenzo Gramenzi, consigliere al Comune di Castellalto, in merito al contenzioso con l’Anas relativo alla restituzione degli introiti derivanti dalle multe su strade statali.

Il consigliere ha, infatti, ripercorso le tappe della vicenda che hanno portato al contenzioso e ribadito il suo impegno a non rimborsare l’Anas. “Tutto si svolge tra gli anni ’87-‘92” specifica, infatti, “quando si diffonde la tecnologia dell’autovelox. Il comune di Castellalto, stabilisce di fare uso massiccio dell’autovelox. In quel periodo vigeva il D.P.R. del 15/6/59 n. 393, il quale prevedeva che gli introiti derivanti dalle oblazioni su strade statali dovessero essere versate nelle casse dello Stato e non incassate dal comune. Il gruppo di opposizione di allora, di cui io facevo parte, fece presente diverse volte al sindaco che si stava commettendo un abuso e che era meglio stare nella legalità, in quanto prima o poi quelle somme le avremmo dovute restituire allo stato”.

Sembra che, in cinque anni, il Comune di Castellalto abbia incassato oltre 500 milioni di lire. All’epoca, il sindaco chiese un parere a cinque Ministeri, alla presidenza del Consiglio e alla prefettura. Risposero solo due Ministeri: quello del Tesoro, che dichiarava che i proventi delle contravvenzioni potevano essere riscossi dal Comune,  mentre il Ministero degli Interni dava un parere completamente contrario, richiamando l’articolo 139 del Codice della Strada in base al quale i proventi delle oblazioni e delle pene pecuniarie sono devoluti per intero allo Stato.

“Il parere chiesto dal sindaco ai Ministeri ebbe quasi l’effetto di una denuncia contro il nostro Comune” continua Gramenzi, “perchè portò il problema a conoscenza dei Ministeri a cui il sindaco aveva scritto e di conseguenza anche alla dirigenza dell’Anas, che iniziò subito le procedure per rientrare in possesso delle somme. Il giorno 13 maggio 2010, con un anno e quattro mesi di ritardo, perviene in Comune una nota dell’avvocato, il quale ci comunica che la sentenza depositata in data il 23/12/2008 ci condanna a restituire all’Anas la somma di 262mila euro, più gli interessi e rivalutazione”.

Che cosa fare, dunque? Il consigliere sostiene di impegnarsi a non rimborsare l’Anas e per questo l’amministrazione comunale avrebbe già dato mandato all’avvocato di presentare appello, sottolineando che le somme provenienti dalle sanzioni sono state spese per migliorare la viabilità della strada e per la realizzazione di strutture atte a dare una maggiore sicurezza ai pedoni nel centro di Castelnuovo. Le somme utilizzate per i lavori in questione, dichiara Gramenzi, ammonterebbero a 588.665.449 lire. In alternativa, il consigliere spera di arrivare anche ad una transazione con l’Anas, in modo da poter dilazionare nel tempo la restituzione del debito.

“Personalmente credo di non avere alcuna colpa” commenta in merito, “in quanto ritengo di aver fatto bene l’opposizione e oggi, da consigliere di maggioranza, sono impegnato insieme ai colleghi a mantenere dentro le casse del comune il denaro introitato. Io non ritengo che le somme debbano essere ripagate personalmente dai vecchi amministratori, come qualcuno sta commentando. Questo lo ritengo profondamente sbagliato, in quanto la politica è confronto democratico fra le parti avverse e non scontro fra persone e anche perchè quelle somme non sono state incassate personalmente dai consiglieri di allora, ma utilizzate per interventi pubblici che sono dimostrabili attraverso i documenti. Se colpa c’è stata è da ricercare tra chi non ha rispettato la legge. Ma adesso non interessa trovare il colpevole, bensì la soluzione. Dal momento che questa sentenza, se sarà confermata, determinerà un impoverimento del nostro bilancio corrente, sarebbe opportuno smetterla con le strumentalizzazioni e impegnarci tutti assieme per cercare le vie necessarie affinché dalle casse comunali non vengano a mancare queste somme che sono destinate alla realizzazione di opere e servizi per il bene della collettività”.


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