Giulianova, nuovo ospedale: le preoccupazioni del Pd

ospedale_giulianovaGiulianova. “Dopo le ultime dichiarazioni rilasciate da Enrico Mazzarelli, segretario generale della Giunta Regionale Abruzzese, secondo il quale non ci sono i soldi per la costruzione del nuovo ospedale di Giulianova, siamo seriamente preoccupati”.

Luigi Chiodi, presidente de L’Unione Comunale del Partito Democratico di Giulianova, ha atteso invano una smentita da parte dell’assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni. “E invece” dice “è arrivata la gravissima notizia della manovra finanziaria del Governo Berlusconi che colpisce i cittadini meno abbienti, le autonomie locali e le Regioni. Appena qualche settimana fa,  l’assessore Venturoni, nella riunione con l’associazione Il Bel-vedere e successivamente di fronte all’intero Consiglio Comunale di Giulianova, avena dichiarato che il nuovo ospedale si sarebbe fatto. Tali dichiarazioni e rassicurazioni hanno indotto l’Amministrazione Comunale di Giulianova ad individuare l’area ove dovrebbe sorgere il nuovo nosocomio. Fino ad oggi purtroppo soltanto chiacchiere. Non c’è altro tempo da perdere. L’Ospedale Maria SS dello Splendore ha necessità ed urgenza di essere adeguato. Venturoni smetta di correre da un ospedale all’altro, da Giulianova ad Atri, poi a S. Omero e poi ancora ad Atri facendo promesse che sa di non poter mantenere, giacché il Ministro per la Salute Ferruccio Fazio ha stabilito che in Abruzzo entro il 2012 il numero degli ospedali dovrà passare dagli attuali 22 a 9”.

Chiodi invita poi la Giunta Regionale ad esporre in maniera chiara i suoi programmi. “I cittadini hanno diritto di sapere la verità e come stanno realmente le cose. Chiamiamo tutte le forze politiche, le organizzazioni sindacali e di categoria, le organizzazioni dei consumatori, la cittadinanza e quanti hanno a cuore le sorti del nostro ospedale alla mobilitazione ed alla vigilanza. Invitiamo il Comitato per la salvezza del Ospedale e il suo ormai strumentale presidente Roberto Ciccocelli a far sentire la propria voce”.

 

 

 

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