Mafia Capitale, Teramo premia il documentario consegnato da Pannella al pm Pignatone

Teramo. Il docufilm ‘Dragan aveva ragione’, girato dai Radicali Carbotti e Maffia, che Marco Pannella consegno’ a al pm Giuseppe Pignatone come prova della denuncia contro il Comune di Roma per discriminazione razziale e altri reati identificabili nell’ambito dell’inchiesta ‘Mafia Capitale’, ha ricevuto sabato 10 ottobre una targa al Premio Gianni Di Venanzo organizzato dall’associazione Teramo Nostra.

 

“In questi giorni si discute di cene e scontrini, ma l’amministrazione Marino ha violato i diritti umani in totale continuita’ con le giunte precedenti; assistiamo invece al solito meccanismo di regime: prima la difesa corporativa del sindaco da parte di politici e testate, poi il massacro mediatico volto a sviare l’attenzione dal problema fondamentale delle dinamiche corruttive che fanno della violazione del diritto della persona il perno di un sistema affaristico e criminale indipendentemente dal colore politico dell’amministrazione e dalle doti individuali del primo cittadino”, e’ il commento dell’avv. Vincenzo Di Nanna, segretario di Amnistia, Giustizia e Liberta’ Abruzzi, che nello scorso giugno aveva curato la denuncia presentata da Pannella, il quale era stato ricevuto dal pm Giuseppe Pignatone insieme a Rita Bernardini e allo stesso Di Nanna.

 

 

“Come Agl – spiega Do Nanna – abbiamo intrapreso iniziative politiche e giudiziarie per denunciare lo sperpero di danaro pubblico, la violenza e l’illegalita’ delle ‘ruspe d’oro’ tanto care a Matteo Salvini, ma messe in azione dal sindaco di Roma Ignazio Marino; il dibattito sullo scandalo dei campi nomadi ha evitato accuratamente di soffermarsi su questo aspetto, che noi abbiamo invece espresso chiaramente anche nel testo della denuncia: non sarebbe stato possibile infatti mettere in piedi un sistema criminale con infiltrazioni nella politica e nelle istituzioni senza l’infrazione sistematica delle leggi che tutelano i diritti umani fondamentali”.

 

 

A giugno, Di Nanna aveva presentato a Salvini e al Comune di Roma il “conto delle ruspe d’oro”, pari a 2 milioni e 250 mila euro in un solo anno (2014-2015), ribadendo che le violazioni dei diritti umani rappresentate innanzitutto dagli sgomberi forzati sono funzionali unicamente alla microcriminalita’ e alla corruzione. Amnistia, Giustizia e Liberta’ Abruzzi sottolinea ancora una volta la necessita’ di implementare la Strategia Nazionale d’Inclusione per Rom, Sinti e Caminanti (ratificata dall’UE nel marzo 2012) in tutta Italia, dal Lazio all’Abruzzo, attuando cosi’ le procedure di trasparenza che consentono l’accesso ai quasi 40 milioni di euro messi a disposizione dall’Unione Europea e coinvolgendo i Rom democraticamente mediante la loro rappresentanza, per evitare una ‘Mafia Capitale II’ sulla pelle dei cittadini italiani indipendentemente dalle loro origini.

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