Alba Adriatica, erosione, anche operatori turistici contro i “pennelli” di Villa Rosa

Alba Adriatica. Anche le associazioni turistiche di categoria sposano tutte le preoccupazioni dell’amministrazione comunale di Alba Adriatica relativamente al progetto regionale, che prevede la realizzazione di tre nuovi “pennelli” sul litorale di Villa Rosa.

 

Preoccupazioni che il sindaco Tonia Piccioni ha espresso e cristallizzato in una recente conferenza dei servizi. Per poi rinunciare ai fondi per il ripascimento, previsti per il litorale di Alba Adriatica, qualora il progetto restasse tale.

 

 

A supporto delle tesi amministrative, si schierano anche le associazioni di categoria (Albatour, Spiaggia d’Argento, Costa dei Parchi e Oba), che sintetizzano il proprio pensiero in una nota diffusa dai legali, Lauro Tribuiani e Laura Di Filippo.

” I lavori”, si legge nella nota, ” arrecherebbero un danno mortale all’economia cittadina in quanto comporterebbero un notevole accentuamento dell’erosione nel limitrofo territorio di Alba Adriatica.

 

 

 
Il rischio di ulteriori fenomeni erosivi verso sud è infatti altissimo, come attestato da autorevolissimi studi oltre che dalla relazione geologica rimessa, di recente, dal geologo Giovanni Marrone (stimato professionista che, in quanto di Villa Rosa di Martinsicuro, non può certamente essere tacciato di campanilismo) e come confermato dall’esperienza già vissuta con i pennelli in precedenza già installati lungo il litorale truentino i quali, oltre ad aver assicurato un limitato ed inadeguato recupero alla spiaggia di Villa Rosa e di Martinsicuro, hanno avuto immediate e gravissime ripercussioni sulla spiaggia di Alba Adriatica, in particolare sulla zona nord e su quella centrale dell’arenile, in cui sono collocate, oltre alla Bambinopoli comunale, tantissime strutture turistico-recettive che hanno visto ridursi in maniera drammatica i propri tratti di spiaggia, con perdite in taluni casi di oltre 50 metri di arenile”.

 

 

Ben lungi dallo scatenare una guerra di campanile, di sicuro anacronistica, gli operatori puntano l’indice sulla Regione.

“La cosa che stupisce maggiormente”, dicono gli operatori, ” è che la stessa Regione Abruzzo, autrice del progetto, era ed è ben consapevole, e a ben vedere non potrebbe non esserlo visti i risultati del recente passato, che la realizzazione di ulteriori pennelli avrà un forte effetto erosivo su Alba Adriatica e che il solo ripascimento morbido non potrà in alcun modo arrestare il fenomeno nei prossimi anni, ma ciononostante non risulta aver previsto simultanee azioni di tutela e di sostegno anche per il territorio di Alba Adriatica. Motivazione: perché la realizzazione di pennelli o di altri interventi di tipo rigido anche ad Alba Adriatica esporterebbe nel tempo l’erosione verso sud.

Ma allora viene da chiedersi: se tutti sanno, perché ci si ostina nel portare avanti un progetto che l’esperienza ha dimostrato essere assolutamente dannoso per il territorio? Perché non studiare e valutare progetti alternativi, come ad esempio quelli proposti dal Comune di Alba Adriatica, che consentano di non perdere i soldi del finanziamento regionale ma di tutelare in maniera omogenea il territorio della costa, attuando soluzioni condivise che apportino benefici (e non danni) a tutti i Comuni interessati? Perché insistere nella realizzazione dei pennelli sebbene altre Regioni, come le vicine Marche, hanno deciso di bloccare tali forme di intervento in considerazione dei comprovati effetti negativi sulle linee di costa?”.

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