Teramo, Piero Romanelli visita gli asili di Reggio Emilia

visita_asili_Reggio_Emilia_Reggio Emilia. L’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Teramo, Piero Romanelli, ha incontrato l’assessore ai servizi all’infanzia del Comune di Reggio Emilia, Iuna Sassi, presso la sede di “Reggio Children”, il centro internazionale per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità dei bambini e delle bambine.

Da anni la città di Teramo scambia esperienze e iniziative con Reggio Emilia. Non a caso, in tutti gli asili nido comunali ed in diverse scuole dell’infanzia teramane sono presenti gli “atelier”, spazi dove si coltivano i tanti linguaggi dei bambini uniti da un comune denominatore rappresentato dalla coltivazione dell’intelligenza creativa ed espressiva.

L’assessore Romanelli ha manifestato la volontà dell’amministrazione comunale di valorizzare ed alimentare a Teramo una cultura etica-estetica per rendere più significativo il messaggio ecologico. Quindi, tutela dell’ambiente attraverso la promozione di atteggiamenti ecologicamente corretti a partire dai bambini, dai ragazzi, dalle scuole, per investire tutta la cittadinanza. Un progetto educativo, formativo e culturale che necessita di alleanze fra istituzioni, associazioni e semplici cittadini. Tutto ciò nella convinzione di partenza che è possibile, attraverso il riuso creativo dei materiali di recupero, sostenere l’idea che i rifiuti, i materiali di scarto della aziende possano diventare risorse per la collettività, facendo diventare proprio gli asili centri promotori di cultura creativa.

A questo proposito, l’esperienza reggiana denominata Remida è un esempio illuminante. E’, infatti, il centro che alimenta anche gli “atelier” delle scuole, promuove formazione ed iniziative tese alla progettazione e alla realizzazione di azioni educative, creative ed espressive di una comunità.

Alla luce dell’esperienza del Comune di Reggio, dove si sta sperimentando la continuità fra asili nido, scuole dell’infanzia comunali e scuola primaria, si è ipotizzata l’idea che le comunità locali possano offrire servizi eccellenti con le stesse risorse impiegate per i servizi nella fascia 3/6 anni. Soprattutto, in considerazione dei recenti interventi normativi dello Stato sulla scuola dell’infanzia, è quanto mai opportuno offrire una migliore continuità pedagogica e didattica. Tutto questo rientrerebbe all’interno di un sistema educativo integrato che vede nel polo scolastico la sua naturale e importante  realizzazione.


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