Gambia, Melilla (Sel) “stimola” il Governo: favorire il rientro in Italia dei marittimi

Martinsicuro. Ancora un mese almeno in Gambia, in attesa del processo, fissato per l’appunto il prossimo 22 di aprile.

 
La sorte dei due marittimi dell’Idra Q, il capitano Sandro De Simone di Silvi e il mrchigiano Massimo Liberati, è ancora molto complicata. Per questo motivo, nelle ultime ore, il deputato di Sel Gianni Melilla ha presentato una interrogazione ai ministri degli Esteri e all’Agricoltura per chiedere lumi ed interventi diplomatici.
“E’ slittata al 22 aprile prossimo”, scrive Melilla, “l’udienza programmata per mercoledì scorso relativa al ritorno in patria del capitano Sandro De Simone. Non si conoscono le cause che hanno portato le autorità locali e la società armatrice Italfish a fissare un nuovo incontro, si spera risolutivo della vicenda.

 

 

 

Ci saranno oltre tre settimane per la negoziazione fra le parti. Tuttavia, sulla vicenda vi sono dei punti poco chiari sul presunto riscatto di cui si parla da tempo. Pare che le autorità locali avrebbero paventato “garanzie immobiliari” per sbloccare la trattativa.

Secondo i familiari il comandante è stato trattato in maniera inaccettabile e incivile.

 

 

 

Sono sempre attivi sul posto le diplomazie, tra cui il Console del Senegal (con territorialità anche in Gambia) e altri rappresentanti diplomatici africani.

 

 

 

 

Intanto, Sandro De Simone resta a disposizione delle autorità di Banjul; durante la giornata gli è concesso di stare anche sull’imbarcazione, requisita al porto della capitale del Gambia.
I familiari e le comunità marittime abruzzesi sono giustamente preoccupate e hanno chiesto un urgente intervento delle Autorità Italiane e della Farnesina e dell’Agricoltura e Pesca in particolare per accelerare il ritorno in Italia del Comandante”.
Melilla chiede al Governo di cooscere che inizitive si stanno perseguendo per risolvere la questione.

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