TASI, Retko: ‘Il Comune ha fatto cassa con i sacrifici dei giuliesi’

Giulianova. Un invito alla riflessione da parte del consigliere di Linea Retta, Fabrizio Retko sui numeri contenuti in un documento rilasciato dagli uffici finanziari comunali (nella foto a destra- CLICCA E INGRANDISCI).

“La maggioranza consiliare, con delibera del settembre 2014, ha fissato al 2,5 per mille l’aliquota Tasi (il massimo applicabile!), prevedendo un introito di 1.100.000 euro. All’1.3.2015 (come da allegata attestazione del dirigente Corinto Pirocchi) per l’anno 2014 è stata incassata una somma pari a 1.484.539 euro, ossia più di 380.000 euro rispetto a quanto calcolato mesi prima. Tale importo non è assoluto, in quanto al conto mancano i ritardatari ed i morosi. Su base media nazionale, ogni abitazione ha avuto l’imposizione di 200 euro circa. A Giulianova le abitazioni sono circa 11.000; ne deriva che il gettito TASI dovrebbe attestarsi sui 2.200.000 euro”.tasi giulianova documento

Ha dichiarato Retko, aggiungendo che “se, inizialmente, la pressione Tasi era stata data per inevitabile, oggi si deve convenire che l’amministrazione è riuscita a centrare un obiettivo maldestramente sottaciuto, molto poco onorevole e molto poco edificante: ha fatto cassa con i sacrifici e le rinunce dei cittadini”.

Linea Retta sottolinea “i limiti di una gestione economica che non punta a razionalizzare le risorse, ma a prender soldi dalle tasche delle famiglie, già duramente provate dalla crisi. Cosa ne farà il Comune con i 380.000 euro distolti alle primarie necessità delle famiglie? Già l’1.9.2014 avevamo lanciato una sfida al Sindaco: se il Comune di Pescina aveva applicato l’aliquota dello 0 per mille; se il Comune di San Giovanni Teatino aveva applicato l’aliquota dell’1,7 per mille, noi proponevamo l’aliquota dell’1,47 per mille. Era un riferimento ragionato ed equo. Un monito all’Assessore al bilancio: nel prossimo bilancio preventivo non introduca le sanzioni amministrative non riscosse (per fortuna di tutti noi, non potrà!) e non applichi, per la TASI, quell’aberrante aliquota del 2,5 per mille”.

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