Tortoreto, fallimento Rdb, Pdci: amministrazione si attivi per tavolo di crisi

Tortoreto. Sulla vertenza Rdb prende posizione il Pdci di Tortoreto. Il partito ha posto la questione in consiglio comunale nell’ultima seduta (attraverso una domanda di attualità).

 

 

In una nota il partito ripercorre tutta la vicenda dell’azienda di Tortoreto (che parte di una multinazionale con sede legale a Piacenza), di recente dichiarata fallita. I dipendenti dello stabilimento del Salinello, dopo il presidio dei giorni scorsi, sono tornati in azienda per sbrigare una commessa, ma il futuro occupazione, molto incerto, è ancora tutto da scrivere.

 

 

“Appare chiaro che i proprietari abbiano preferito rinunciare fin da subito al rilancio produttivo di una realtà di assoluta eccellenza”, si legge nella nota, “per concentrarsi esclusivamente su giochi finanziari e quotazioni borsistiche dei vari rami d’azienda, di impronta speculativa.
E’ cinica la giustificazione padronale e confindustriale del “c’è la crisi” , giustificazione dietro la quale si fa passare il concetto che tutto è ammesso e concesso”.

 

Oltre alle valutazioni sulla vicenda, il Pdci “pizzica” anche gli amministratori locali.

 

 
” Va evidenziato”, si legge ancora, ” il silenzio che la precedente amministrazione e quella attuale, entrambe di centrodestra, stendono su tutte le vicende del lavoro e dei lavoratori, sia che esse si chiamino Las Mobili o RDB. Questo avviene per mancanza di senso di responsabilità e rispetto verso il territorio ed i cittadini, per timore reverenziale verso alcune realtà imprenditoriali locali, ma soprattutto per mancanza di cultura politica.
Respingiamo l’immagine che il Comune vuol dare, quella di una Tortoreto ridente e disneyana, mentre la disoccupazione, le aziende locali che chiudono e i cittadini in difficoltà divengono elementi di disturbo, da censurare e occultare.
Il Pdci, non convinto delle spiegazioni ottenute in consiglio comunale, chiede all’amministrazione di interessarsi ai lavoratori RDB allertando le autorità competenti, sollecitando aperture di tavoli di crisi anche al fine di garantire ai lavoratori le dovute tutele sociali previste”.

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