Martinsicuro, sicurezza sociale: la proposta del Pd

Negli ultimi anni è aumentato in modo considerevole il bisogno di sicurezza della nostra collettività, che si sente sempre più insicura e minacciata di fronte al diffondersi di episodi di devianza.

In questo contesto di generalizzata richiesta di prevenzione e di sicurezza, si sente la necessità di concepire una “nuova prevenzione”. Ci si riferisce principalmente alle politiche sociali indirizzate a ridurre la criminalità attraverso l’intervento sulle cause che la determinano o mediante le forme di aiuto sociale finalizzate ad un’opera di recupero e reinserimento.

Si avverte l’esigenza di coinvolgere tutte le istituzioni e la collettività stessa nelle problematiche attinenti la produzione della sicurezza e il mantenimento dell’ordine sociale.

 

 

Ecco perché noi del PD ribadiamo l’opportunità di lavorare per un piano trasversale, un patto per la sicurezza di Martinsicuro, di ampio respiro al quale tutto il tessuto socio-economico è chiamato a contribuire.

 

 

Ribadiamo di particolare rilevanza i concetti di sicurezza “partecipata” e “polizia di prossimità” già presenti nel programma di “Cambiamo Insieme” del 2012. Fondamentali quindi sono la compartecipazione e la condivisione degli obiettivi e delle strategie di attuazione da parte di soggetti diversi: i cittadini, le istituzioni, tutti gli attori sociali ed economici che operano sul territorio e che vivono quotidianamente il problema sicurezza. La Polizia di prossimità fa parte di un disegno che mira ad un intervento complessivo che si pone come obiettivi prioritari
la prevenzione degli eventi criminali e di disordine urbano, la conoscenza ed il radicamento nel territorio, un rinnovato legame di fiducia e collaborazione con i cittadini.

 

 

La sicurezza in città si assicura anche scongiurando la creazione di ghetti e ci riferiamo anche e soprattutto al fenomeno dell’immigrazione che è irreversibile. Chi soffia sul fuoco dell’intolleranza compie una
azione, oltre che incivile, di forte irresponsabilità. Quello dei flussi migratori è un fenomeno complesso, gestibile attraverso serie politiche di convivenza civile e coesione sociale.

Bisogna evitare concentrazioni di disagio in specifiche zone della città, andando nella direzione contraria: distribuire per integrare e migliorare i servizi.

 

 

Abbiamo bisogno di una opera di riqualificazione dello spazio pubblico, attenta alla dislocazione di servizi e reti commerciali, una puntuale manutenzione delle aree, unite a politiche culturali e di animazione del territorio. Questo garantirebbe una maggiore vivibilità della città, e di conseguenza maggiore sicurezza.

L’imperativo della nostra visione è quindi quello di saper coniugare azione a socializzazione.

La sicurezza non si esaurisce in un unico intervento efficace, ma in una rete di interventi che tutti insieme rendono una città vivibile e aperta ad un futuro ricco di prospettive di sviluppo.

Per questo abbiamo chiesto e richiediamo la costituzione di una Commissione permanente sulla sicurezza urbana aperta ai presidenti di quartiere, ai presidenti delle associazioni culturali e sportive, associazioni datoriali, sindacati, rappresentanti delle forze dell’ordine, il Sert, dottori, specialisti di settore. Una
commissione che lavori per un patto per la sicurezza di Martinsicuro. Che lavori mensilmente e valuti strategie capaci di arginare il problema e ove possibile risolverlo.

Un patto che consideri la possibilità di rivedere il regolamento della polizia municipale affinché sia ancora di più una polizia di prossimità (vigile di quartiere), che preveda un numero verde per segnalazioni e richiesta informazioni o un punto di ascolto, che implementi azioni per il monitoraggio del territorio ,che pianifichi una serie di controlli
delle residenze, che tenga conto di una programmazione futura gestendo la presente con una visione che abbia gli occhi rivolti verso la questione “sicurezza” (PRG, PDCM, ecc).

Un patto che ridia valore al ruolo dell’associazionismo, sostenendolo attraverso collaborazioni che generino animazione sociale del territorio in senso ampio su temi diversi quali la mediazione dei conflitti, la prevenzione del disagio giovanile, il dialogo interculturale ecc.

Un patto che affronti la questione tossicodipendenza e prostituzione con i giusti occhi. Premesso che la repressione dello spaccio e il contrasto allo sfruttamento della prostituzione sono di stretta competenza delle forze dell’ordine, il lavoro dell’Amministrazione Comunale deve concentrarsi sui soggetti deboli di questi due mercati attraverso lo
sviluppo di politiche di prevenzione primaria, secondaria e di riduzione del danno. (Circolo Pd Martinsicuro)

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