Protocollo Vibrata-Tronto: Regione e il Ministero disponibili a intervenire

Val Vibrata. Il protocollo d’intesa Vibrata-Tronto torna all’attenzione Ministero dello Sviluppo Economico. Questa mattina il presidente Di Sabatino e il vicepresidente della Regione, Giovanni Lolli, sono stati ricevuti dal viceministro Claudio De Vincenti.

 

La Regione ha rappresentato al viceministro l’ intenzione di investire con finanziamenti specifici sul rilancio e sul riposizionamento dell’area industriale vibratiana. Una condizione non secondaria rispetto alla possibilita’ che, a differenza di quando accadde nel 2012, si arrivi a sottoscrivere un Accordo di programma quadro con il Ministero. Vincenti, che ha mostrato di ricordare molto bene la configurazione economica e produttiva della Vibrata – se ne era occupato da sottosegretario all’epoca dlGoverno Monti – si è’ detto ottimista sulla possibilità’ di arrivare presto ad una fase operativa.

 

 

“Dobbiamo verificare la volontà’ dell’area picena, oggi assente per impegni istituzionali dei suoi rappresentanti, di confermare quel percorso – ha affermato a margine della riunione Renzo Di Sabatino – mi pare però’ che ci siano tutte le condizioni di fondo per arrivare, speriamo molto presto, alla definizione di un vero e proprio progetto distrettuale da far finanziare: anche grazie alle sinergie attivate con l’osservatorio provinciale per lo sviluppo e l’economia e con la Regione contiamo di essere molto pragmaticamente operativi”.

 

 

Per avere accesso ai fondi della legge regionale 57 del 2012, relativa ad “Interventi regionali per la Vita Indipendente”, occorre fare domanda entro sabato 31 gennaio. Lo ha chiarito, questa mattina, a Pescara, l’assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta in Provincia. “E’ bene sgombrare il campo da dubbi ed incertezze – ha osservato l’assessore – poichè da diversi giorni stava emergendo una girandola di date non corrette. Per venire incontro alle tante richieste dei diversamente abili abruzzesi – ha spiegato – abbiamo finanziato la legge 57 con 400 mila euro, raddoppiando le risorse stanziate nel 2012 mentre nel 2013 non era stato previsto alcun tipo di sostegno.

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