Biblioteca Delfico, Mercante (M5S) interroga la Regione

Teramo. La vicenda della “Melchiorre Delfico”, storica biblioteca della provincia di Teramo, approda in Regione grazie ad una interpellanza depositata nei giorni scorsi dal capogruppo regionale del M5S, Riccardo Mercante, e destinata ad essere discussa nella seduta del Consiglio di martedì prossimo.
“Il processo di riforma della province avviato con la legge Delrio – ha spiegato Mercante – sta ingenerando, a causa del ritardo da parte della Regione nella adozione dei provvedimenti di riordino, una situazione di incertezza sull’esercizio delle funzioni non considerate fondamentali e destinate, perciò, ad essere trasferite presso altri Enti.

 
La Regione, infatti, avrebbe dovuto entro il 31 dicembre scorso individuare i soggetti cui affidare tali funzioni, le risorse necessarie allo scopo e completare l’iter previsto dalla normativa statale. Ad oggi, purtroppo, nonostante siano trascorsi diversi mesi dall’avvio della riforma ancora nessun atto è stato prodotto in merito. Tutto questo rischia di ingenerare una situazione di impasse: se da un lato, infatti, i servizi da trasferire continuano ad essere affidati alle province dall’altro lato la legge di stabilità, imponendo pesanti tagli ai bilanci ed alle dotazioni organiche, ha reso pressoché impossibile per i nuovi enti di area vasta riuscire a garantirne l’esercizio.
Ed a subire le conseguenze di un simile stato di incertezza sono soprattutto le biblioteche provinciali, come la Melchiorre Delfico, che rischiano, nonostante l’immenso patrimonio documentario e bibliografico posseduto, nonostante rappresentino il luogo della memoria e della identità locale, nonostante le numerose attività svolte quotidianamente in favore di centinaia di visitatori, di non poter più erogare i propri servizi.

 
Ora la Regione – ha concluso Mercante – dovrà spiegare ai cittadini le ragioni del ritardo ed indicare quali strumenti intenda adottare per salvaguardare una istituzione come la nostra biblioteca provinciale che vanta ben duecento anni di storia e che costituisce un punto di riferimento imprescindibile e fondamentale per la collettività”.

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