Nereto, variante del cimitero, WWF si appella a Di Sabatino: cambiare tracciato

Nereto. L’avvio dei lavori della bretella della Sp 259 produce reazioni, che si sommano poi alla presa di posizione da parte del comitato cittadino, che da tempo lotta per dare una strada una traiettoria diversa, e comunque non contigua al cimitero con relativo abbattimento di alcuni cipressi.
Sulla vicenda c’è la presa di posizione da parte del WWF.

“Sembra quasi che vi sia una tendenza a distruggere la bellezza dei nostri luoghi”, dichiara Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo. “Nel passato si progettava facendo attenzione ad inserire le opere dell’uomo nel contesto naturale: oggi, invece, si fa esattamente il contrario.

 

 

Distruggiamo tutto il bello che ci è stato affidato dalla natura e da coloro che ci hanno preceduto. Si è sbagliato nel non voler ascoltare le tante voci di coloro che propongono alternative. Ed oggi è altrettanto sbagliato non fermare un meccanismo perverso che porterà all’abbattimento di piante secolari senza risolvere il problema del traffico veicolare.

 

 

Possibile che i nuovi Amministratori provinciali non trovino il coraggio di intervenire per adottare la scelta più giusta e ragionevole e non quella più semplicistica? Si ha l’impressione che più che cercare una soluzione ai problemi, si vogliano solo spendere i soldi e far partire dei lavori, senza preoccuparsi se poi l’intervento proposto possa raggiungere o meno i risultati che si prefigge”.

Il WWF chiede al Presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, di intervenire coinvolgendo la ditta che ha vinto l’appalto per reindirizzare l’azione amministrativa verso una soluzione migliore.?

 

 

Interviene anche Legambiente. Nonostante l’evidente insensatezza del progetto, procede l’iter burocratico per la realizzazione della Variante alla Strada Provinciale n. 259 nei pressi di Nereto, una strada che andrebbe a fiancheggiare il cimitero, con l’abbattimento  di decine di cipressi monumentali.

Il progetto in questione fu pensato in epoche di cementificazione selvaggia e di mancanza di una cultura del paesaggio: allora perché non riflettere meglio oggi?

Ma veniamo al merito. La variante di cui si parla non semplifica il traffico, non evita di attraversare il  centro storico della città, non migliora la sicurezza, non accorcia i tempi di percorrenza, come ha ben dimostrato il Comitato di Difesa del Cimitero di Nereto.            Il cimitero, che oculati amministratori dei secoli passati costruirono, appena fuori porta, annunciato da un viale di alberi “immortali”, i sempreverdi cipressi dalle chiome altissime e ordinati in filari, verrebbe gravemente stravolto nella sua immagine di luogo della memoria, riservato al culto dei morti. Valori che sono tutelati universalmente da leggi che fissano vincoli precisi per il  rispetto delle aree cimiteriali.

Chi ha interesse ancora oggi, nonostante tutto,  a costruire questa strada?

Gli Enti Pubblici preposti al governo del territorio spieghino ai cittadini la reale sostenibilità del progetto, oppure,  lavorino ad un piano alternativo basato sul “consumo di suolo zero”, un criterio che sembra recepito nello stesso Piano Strategico Provinciale di Teramo che, per il sistema paesaggistico della Vibrata, si fonda “sullo stop al consumo indiscriminato del suolo, sulla valorizzazione dei centri storici collinari e sul patrimonio storico puntuale; sulla valorizzazione dei paesaggi agrari e delle produzioni di qualità“.

Infine, una raccomandazione al Comune di Nereto, se vuole veramente bene alla propria città e al proprio territorio, che usi il decreto legge varato di recente, il 23 ottobre 2014.  Il decreto, attuativo della legge n. 10 del 2013, stabilisce infatti, “i principi e i criteri  direttivi per il censimento  degli  alberi  monumentali  ad  opera  dei  Comuni nonché quelli per la redazione ed  il  periodico  aggiornamento,  da parte degli stessi, delle regioni e del Corpo Forestale dello  Stato, di appositi elenchi rispettivamente a livello comunale, regionale  e nazionale.”

Gli alberi non vanno maltrattati, essi ci raccontano la storia delle nostre comunità, rendono più vivibili gli insediamenti urbani, mitigano il clima,  ospitano tante specie di uccelli, proteggono il suolo e migliorano la qualità dell’aria. Ma soprattutto, non distruggiamo quell’atmosfera di pace che ancora si respira nei nostri cimiteri!

 

Comitato: il sindaco e l’amministrazione comunale possono decidere diversamente. Il Decreto Ministeriale del 23 ottobre 2014 dà una grande opportunità al Sindaco Di Flavio e alla sua Maggioranza di salvaguardare i famosi 20 cipressi del viale monumentale cimiteriale di Nereto dall’abbattimento previsto dal progetto di variante stradale della SP- 259, portato avanti dalla Provincia di Teramo. Tale decreto, emanato dal Ministero delle politiche Agricole e Forestali, obbliga tutti i Comuni a stilare un censimento degli alberi da tutelare presenti sul proprio territorio. Esso prevede, richiamandosi alla legge n. 10 del 14 gennaio 2014, che alberi considerati monumentali, di particolare valore storico-culturale e paesaggistico ed in modo specifico di viali di un certo pregio non possono essere abbattuti. Questo potrebbe essere il modo più semplice ed indolore per il Comune e per gli altri Enti di uscire da una situazione imbarazzante, per non dire ridicola, nella quale si sono cacciati. Infatti non viene sostenuto che le illegittimità e le irregolarità procedurali del progetto in questione, evidenziate dal Comitato, non siano vere, ma nessuno vuole assumersi la responsabilità morale, politica e soprattutto finanziaria di bloccare l’opera. Questo decreto potrebbe fungere da ciambella di salvataggio per tutti, a cominciare dalla ditta appaltatrice, per il Comune, per la Provincia e per la Forestale. Un modo elegante e legale per togliere i carboni ardenti dalle mani di tutti i soggetti interessati, pubblici e privati, tenuto conto che essi sarebbero esposti a denunce penali nel momento in cui un solo cipresso venisse abbattuto o uno dei lavori illegittimi iniziato. Allora! Allora caro Sindaco è venuto il momento di dare concreta attuazione alle belle promesse che Lei ha fatto durante la campagna elettorale come convinto difensore del viale dei cipressi e della sacralità del cimitero. Promesse ripetute successivamente in diverse occasioni pubbliche. Noi del Comitato perseguiremo fino in fondo gli obiettivi prefissatici anche se malauguratamente dovessimo ricorrere ad azioni eclatanti che ci farebbero assurgere agli “onori “ della cronaca regionale e nazionale. Prospettiva che non ci attira perché, anche se dovessimo vincere questa sacrosanta battaglia, ci rimarrebbe l’amaro in bocca di aver dimostrato alla Nazione intera l’insensibilità culturale e l’incapacità di gestire la cosa pubblica da parte dei nostri Amministratori.

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