L’artigianato abruzzese prima forza economica. Ma la crisi si fa sentire

flaviano montebello consigliere ArpaE’ l’artigianato il punto di forza dell’economia abruzzese. Lo sostiene il presidente regionale di Confartigiani Flaviano Montebello analizzando gli ultimi dati che parlano di un settore che conta oltre 75mila addetti su un totale di 34mila imprese.

Tuttavia, la crisi si fa sentire visto che aumenta anche il numero delle cancellazioni alla Camera di Commercio. Idraulici, elettricisti, falegnami sono quelli che risentono di più del difficile momento perché legati soprattutto al mercato dell’immobile. Si costruiscono meno case, quindi meno lavoro.

Ma è anche aumentata la richiesta di chi oggi punta a riparare un oggetto, piuttosto che sostituirlo. E’ il caso dei calzolai e dei sarti che hanno visto incrementare il lavoro. “La crisi presenta aspetti negativi, indubbiamente”, ha puntualizzato Montebello, “il periodo di congiuntura economica sta mettendo in ginocchio molte attività. E chi non ce la fa è costretto a fare un passo indietro, ad avviare la procedura di cancellazione. La forte crisi economica si abbatte sul settore ma i dati dicono che l’artigianato resta una forza economica di spessore che va tutelata”.

E’ però un settore che ha bisogno di un sostegno economico e finanziario, soprattutto per tutti quei giovani che hanno intenzione di avviare un’attività ma che non hanno la liquidità sufficiente per uno start up. Casartigiani interviene con dei finanziamenti attraverso i Confidi.

“I giovani hanno bisogno di finanziamenti in conto capitale o in conto interessi”, ha aggiunto il responsabile regionale di Confartigiani, “per avviare le attività. Gli strumenti la nostra organizzazione li mette in campo perché riteniamo che l’artigianato, soprattutto il piccolo artigianato, sia ancora il motore della nostra economia”.

Comunque il problema economico non riguarda solo i giovani che voglio avviare un’attività. Interessa infatti anche imprese consolidate ma che hanno scarsa liquidità anche per via di pagamenti ritardati di lavori già realizzati. Addirittura il ritardo nel liquidare le fatture è salito da 120 a 180 giorni. E a soffrire di più sono soprattutto le piccole attività a conduzione familiare.calzolaio

“Questo è vero”, conclude Montebello, “però siamo anche attenti all’andamento generale dell’economia europea. Una ripresa è attesa, non sappiamo quando, ma ci sarà. E quelle attività che saranno in grado di superare la crisi del momento, saranno in grado di farsi trovare pronte quando il mercato del lavoro riprenderà. L’Abruzzo è una regione forte, l’artigianato nostrano è di assoluta qualità. Non bisogna disperdere questa risorsa che sarà in grado di offrire, una volta superata la crisi, delle opportunità di lavoro interessanti”.

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