Teramo, Confartigianato spara a zero sulla Camera di Commercio di Teramo

Perchè la Camera di Commercio di Teramo non si accorpa? Cosa si intende fare per i debiti della Gran Sasso Teramano? Dove sono andate a finire le finalità di rilancio della montagna teramana espresse alla nascita di questa società? E’ un fiume in piena Luciano Di Marzio, presidente della Upa Confartigianato Teramo, che commenta in una nota quanto emerso dall’ultimo consiglio camerale, svolto lo scorso 25 novembre.
La prima critica verte sulla riduzione del 35% del diritto camerale applicata dal Governo Renzi, accolta con soddisfazione dall’associazione artigiana in quanto riduce il carico fiscale delle imprese, ma che la Camera di Commercio teramana avrebbe compensato con la netta riduzione delle risorse per la promozione delle imprese, passate da 1milione e 900mila a 160 mila euro.
Di Marzio, inoltre, evidenza come, invece di accorparsi, nonostante il numero di soci teramani sia la metà rispetto alla soglia degli 80mila indicata per restare autonomi, a Teramo sia già partita la “campagna” per il rinnovo delle cariche. Inoltre, in un periodo di grande crisi come è quello che stiamo vivendo, appare stridente per Di Marzio che si convochino Consiglio e Giunta camerale nello stesso giorno, pagando i componenti con due gettoni di presenza nello stesso giorno, invece di azzerare del tutto tale indennità.
E tra i numerosi argomenti trattati, il presidente di Confartigianato Teramo tocca il nodo dolente della questione Gran Sasso Teramano, di cui la Camera di Commercio di Teramo è socia. Oltre a criticare lo stato di abbandono di una parte delle attrezzature, Di Marzio si chiede se non si potevano cercare altre soluzioni per pagare i debiti della società (2 milioni e mezzo secondo una relazione della Regione) e gli interessi per lo scoperto di contro corrente di oltre 10 milioni di euro.
“È notizia di ieri”, si legge nella nota, “l’accordo sulla gestione degli impianti di Prati di Tivo, che passa da € 250.000,00 a poco più di € 50.000,00. Ancora una riduzione dei costi di gestione a favore del privato e che peserà su un bilancio ormai grave della Gran Sasso Teramano S.p.a.. Come in passato, sembrerebbe interessata alla gestione sempre la società SIGET. Che fine ha fatto la finalità di rilancio della montagna teramana voluta fortemente dalla Camera di Commercio di Teramo al momento della costituzione della società Gran Sasso Teramano S.p.a.?”

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