Teramo, l’Hatria prova a rilanciarsi per non licenziare

Garantire la continuità delle attività aziendali. Nonostante il perdurare della crisi che non l’ha lasciata indenne, la Hatria di Sant’Atto, l’ex gruppo Marazzi oggi di proprietà della Cobe Capital Fondo Proprietario, storico insediamento industriale che produce sanitari nella zona industriale di Teramo, ha assicurato ul proprio impegno per continuare a mantenere gli attuali livelli occupazionali.

Nel tavolo delle relazioni industriali svolto questa mattina in Provincia con i rappresentanti dell’azienda e le delegazioni sindacali, è stata espressa da queste ultime una certa preoccupazione “a causa del ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria, unitamente ad un contratto di solidarietà difensivo”, una situazione che causerebbe “timori per le prospettive future”.

L’amministratore unico dell’azienda, Vincenzo Panza, e il responsabile dei servizi amministrativi e finanziari, Mario Di Febo, hanno confermato la volontà di un “piano di rilancio e di investimenti” anche se, hanno sottolineato “il perdurare del grave stato di crisi dei mercati di riferimento ha dovuto prevedere il ricorso alle forme di ammortizzatore sociale”.

Secondo l’azienda sarebbero “in corso operazioni di reclutamento di risorse adeguate, sia sul mercato interno, sul quale è concentrata fortemente l’attenzione, sia sul mercato estero, in particolare Europa Occidentale, Est Europa, Area Balcanica e Medio Oriente. Inoltre, un altro degli obiettivi prioritari della nuova governance, sarebbe quello di incrementare l’attività di comunicazione e marketing per “far conoscere l’elevanto standard qualitativo del prodotto”.

L’incontro si è chiuso con la disponibilità del presidente Renzo Di Sabatino a favorire laddove necessario “nuove occasioni di confronto fra le parti”.

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