Zucchero, pane e ciliegie: il nuovo singolo di Patrizio Maria. Video girato tra Tortoreto, Sant’Omero e Roma

Patrizio Maria, tra i primi cantautori indie in Italia e già noto alle cronache musicali per il successo di Io c’ho l’ansia – suo primo singolo con 14.000 copie vendute, mixata dallo storico fonico della RCA Maurizio Montanesi – torna, cinque anni dopo il suo ultimo singolo Dandy, con un nuovo brano: “Zucchero, pane e ciliegie”, dal 13 maggio su tutte le piattaforme digitali.

 

Zucchero, pane e ciliegie è una canzone autobiografica che vuole rappresentare un mondo che non c’è più, quello che troviamo ormai solo nei vecchi libri, in qualche pellicola datata e che, in un certo qual modo, abbiamo rivissuto nella sofferenza e nella rinuncia in questi ultimi due anni.

L’amore per le piccole cose.

Sia nel testo, sia nel pensare ai suoni e alle frasi di chitarra – acustica ed elettrica – il cantautore rimane fedele a quei ricordi, a quegli odori e sapori di un tempo, alla velocità meccanica del treno, alla passiflora che cresceva spontanea sulle case, ai primi Wrangler strappati sulle ginocchia e alle scarpe da tennis sempre slacciate; quando anche una merenda con “zucchero, pane e ciliegie” era un passaggio filosofico tra la libertà e la ribellione, come l’ombra di un cancello ormai aperto a questa vita fatta, tuttavia, di opportunità e di sorprese infinite.

Il brano è stato composto in pieno lockdown ed è stato possibile arrangiarlo solo due anni dopo, all’indomani di tutte le restrizioni; è stato prodotto, mixato e masterizzato da Alessandro Facchini, negli studi Alien Craft di Roma.

Zucchero, pane e ciliegie è stata composta, cantata, suonata e arrangiata dall’autore Patrizio Maria.

Il videoclip – che vede l’amichevole partecipazione di Marco Baldini – è interamente girato dall’autore tra l’Abruzzo (Tortoreto e Sant’Omero) e Roma, tra i luoghi dell’infanzia e quelli dove Patrizio Maria ha mosso i primi passi con le sue canzoni; decide di realizzarlo con mezzi indipendenti, talmente indipendenti che sceglie la strada “rinascimentale” della regia, ripercorrendo i posti del passato da solo, per filmare – con un semplice smartphone – quello che solamente il suo ricordo avrebbe saputo cogliere.

Ma non solo: dopo il collasso del settore artistico – sancito dalla pandemia da Covid-19 – e le ripetute misure restrittive della libertà personale e professionale, a discapito specialmente della Cultura, è messaggio del cantautore quello di godere delle cose semplici, ma soprattutto farsi forza con i ricordi e la creatività ribelle, uniche parti di noi a non poter essere vietate da nessun governo, passato, presente… e futuro.

 

 

Impostazioni privacy