Teramo, laboratori didattici nel progetto dell’Assessorato alla cultura

Teramo. In occasione della Mostra “Il fuoco della terra – Annunziata Scipione” ospitata a Teramo fino al 19 gennaio prossimo nelle sale espositive di Palazzo Melatino, sede della Fondazione Tercas; l’Assessorato alla Cultura – Servizio Educativo del Polo Museale Città di Teramo – ha predisposto un Progetto Didattico che fa parte della quarta edizione di Ritratto di Città e si pone come una riflessione sul valore artistico dell’artista naif teramana che, proprio quest’anno, ha visto una sua piena valorizzazione con la mostra partita a giugno dall’Aurum di Pescara e proseguita a luglio a Milano presso la Fondazione Stelline.

L’esposizione presso il Palazzo Melatino presenta una selezione di 15 opere, il cui tema principale è l’inverno. La cifra stilistica della Scipione affonda le radici nella tradizione contadina della sua terra e le sue opere raccontano costumi e tradizioni del suo paese alle pendici del Gran Sasso. Il grande scrittore e sceneggiatore Cesare Zavattini, amava definirla ”artista contadina” e le riconosceva il desiderio di appartenenza a un luogo, di radicamento in una terra.

“Il progetto La Stanza di Annunziata – afferma l’Assessore alla Cultura Andrea Core – che si è realizzato grazie al sostegno della Fondazione Tercas ed in particolare alla sensibilità del Presidente Gianfranco Mancini – prevede una serie di laboratori didattici per adulti e bambini, che si confronteranno con le narrazioni visive di Annunziata per dare vita a nuovi racconti sull’inverno e sulle nuove tradizioni che si tradurranno in “cartoline di auguri”, piccole “sculture da viaggio” di munariana memoria ed album illustrati. I visitatori della mostra – continua Core – grazie ad una realizzazione di Wide Open Coworking di Teramo potranno accedere alla Stanza ove lavorava Annunziata Scipione attraverso un visore di realtà virtuale messo a disposizione dalla Fondazione Tercas. Nei laboratori – attivati dalla referente del Polo Museale Gioia Porrini e dalla educatrice museale Ida Quintiliani – si darà voce a letture e racconti orali che stimoleranno emozioni ed evocheranno altre immagini di paesaggi, nuovi volti di personaggi, per sentire i profumi e vedere i colori dell’ambiente dove si svolge l’azione. L’arte del narrare e del raccontare fa parte della nostra tradizione contadina, infatti ai tempi di Annunziata la maggior parte dei contadini era analfabeta per cui tutto proveniva dal passaparola ed era molto importante avere una buona memoria ed una grande predisposizione nell’ascoltare, nelle lunghe serate d’inverno tutti intorno al braciere, davanti focolare, o nelle stalle al caldo degli animali ad ascoltare i racconti degli anziani. Nel mondo contadino arcaico su ogni altra preoccupazione prevaleva la paura dell’estinzione della luce, di conseguenza i riti solstiziali di capodanno erano finalizzati soprattutto a scongiurare la “morte del sole” e nei solstizi d’inverno l’elemento più significativo era appunto il fuoco, da quello del ciocco di Natale ai falò di Sant’Antonio Abate e nei laboratori si giocherà con la luce e i colori che colorano il buio”.

“Ai partecipanti dei laboratori didattici – afferma Furio Cugnini, Dirigente del Settore Cultura – che si terranno secondo il calendario riportato, della durata ognuno di un’ora e mezzo e con numero massimo di venti partecipanti, – verrà consegnata una scatola contenente: una scheda dell’artista, un album di racconti e favole sulle tradizioni natalizie (Gabriele d’Annunzio, Italo Calvino, Gianni Rodari e Bruno Munari), un poster, cartoline con immagini di dipinti dell’artista, matita personalizzata con gomma ed un album da disegno”.

Il Progetto Didattico prevede inoltre, che da gennaio, appena riaperte le scuole, sarà possibile partecipare a incontri didattici appositamente predisposti per le scuole di ogni ordine e grado.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:

Per i laboratori e per le visite guidate è indispensabile la prenotazione che potrà essere effettuata dal lunedì al venerdì, dalle10,00 alle13,00, rivolgendosi direttamente presso gli uffici della Fondazione Tercas, in Largo Melatini 17/23 oppure telefonando ai seguenti numeri: 0861. 241883 – 347.1275794.

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