Teramo, “Chiediamo di intitolare a Pannella la via davanti la Noè Lucidi”

“Marco Pannella, tra i più illuminati personaggi della scena politica nazionale e internazionale, è stato sicuramente il più grande politico espresso dalla città di Teramo, per questo e soprattutto per l’amore che nutriva per la sua città chiediamo all’amministrazione comunale di Teramo di rendergli un dovuto omaggio, intitolandogli una via o una piazza: noi abbiamo pensato alla via davanti la scuola elementare Noè Lucidi”.

Lo dichiara il presidente dell’associazione culturale Teramo Nostra Piero Chiarini che a cinque anni dalla scomparsa di Pannella, avvenuta a Roma il 19 maggio 2016, ha incontrato il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto affinchè il Comune di Teramo possa ricordare in maniera degna l’illustre concittadino.

“Al momento – ha detto ancora Chiarini – alla memoria di Marco sono stati intitolati, per decisione dell’amministrazione provinciale, i giardini di Palazzo Milli, sede della Provincia. Noi pensiamo che una analoga iniziativa debba essere promossa dalla nostra municipalità. Per questo abbiamo pensato che si potrebbe denominare Via Marco Pannella il tratto iniziale di Viale Crispi, individuato come Via Porta Reale, quello tra l’edificio della scuola Noè Lucidi e i giardini Ivan Graziani, che va dalla rotonda di Porta Madonna all’inizio di ponte San Ferdinando. Secondo noi – ha aggiunto il presidente di Teramo Nostra – sarebbe un atto dovuto da parte della sua città: Marco Pannella è sempre stato vicino ai problemi di Teramo e non solo quando ricoprì il ruolo di consigliere comunale, tra l’altro proprio insieme ad Ivan Graziani, nei primi anni ’90.  E’ stato sempre al nostro fianco per il recupero del Teatro romano, era con noi a Roma quando fummo ricevuti dal Ministro Franceschini che in quell’occasione stanziò 1,5 milioni di euro per l’intervento sul nostro monumento. E lo ricordiamo davvero contento – conclude Piero Chiarini – quando l’allora Sindaco Brucchi, anche su nostra esortazione, gli consegnò le chiavi della città. Il giorno dei suoi funerali quelle stesse chiavi poste sul feretro ricordavano a tutti, soprattutto a noi teramani, il suo legame indissolubile con la nostra città. Ed è per questo che il suo nome deve avere lo spazio che merita nella città in cui riposa: la sua Teramo”.

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