Presentanto il progetto Radici per salvare la montagna teramana dallo spopolamento. Protagonisti i bambini NOSTRO SERVIZIO

Imparare a vivere la montagna, a scoprirne il fascino, i suoi segreti, soprattutto le sue tradizioni popolane. Radici è il progetto messo in campo che vede la partecipazione di otto comuni della montagna di Teramo e tre organizzazioni, la Sezione Italiana dell’istituto internazionale del Teatro Mediterraneo, Cineforum Teramo e Scuola Verde.

Campus giornalieri nel parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, laboratori di cinema, di pittura rupestre, corsi di musica popolare. Radici è un programma che punta a contrastare la povertà educativa minorile nei territori colpiti dal sisma e a frenare lo spopolamento dei paesi montani. Dalla metà di luglio a settembre tanti gli appuntamenti in programma.

I ragazzi avranno modo anche di realizzare piccoli strumenti musicali, saranno protagonisti di una liuteria artigianale. L’iniziativa è stata subito sposata dalle amministrazioni comunali dei paesi montani. Giuseppe D’Alonzo, sindaco di Crognaleto, ha spiegato come programmi di questo genere alle fine si sostituiscono a quella dovrebbe essere in realtà l’opera delle istituzioni.

I dati sono allarmanti. Perché negli ultimi anni i paesi di montagna si stanno spopolando ad un ritmo impressionante. I dati ufficiali dicono che in quest’area, quella che abbraccia il progetto Radici, hanno cambiato residenza quasi 5500 abitanti che sono scesi a valle.

Ma i numeri del sottobosco sono ancora più imponenti: sarebbero complessivamente più di 10mila gli abitanti della montagna che hanno lasciato i paesi ai piedi del Gran Sasso. Solo la metà ha provveduto al cambio di residenza.

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