Mosciano, online l’archivio digitale della “Grande Guerra” di Serafino De Benedictis

Mosciano. Domani sabato 16 marzo alle ore 17:00 presso la sala Consiliare del Comune di Mosciano Sant’Angelo sarà concluso il progetto culturale di censimento, digitalizzazione e valorizzazione dell’archivio storico appartenuto al giovane soldato moscianese, Serafino De Benedictis, classe 1891, tipografo e fotografo dilettante durante la Grande Guerra.

Il progetto, finanziato nell’ambito delle iniziative coordinate dal Comitato Centrale per il centenario della Grande Guerra del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si è concluso con il censimento dettagliato di un ingente patrimonio di materiali fotografici e documentali in gran parte sconosciuti e inediti, con la relativa catalogazione digitale secondo gli standard tecnici convenzionali per poter garantire l’accessibilità e la fruibilità e con la realizzazione di un archivio digitale per la consultazione online del progetto raggiungibile all’indirizzo www.serafinodebenedictis.it

“E’ una grande soddisfazione – spiega Il vicesindaco con delega alla cultura Luca Lattanzi – aver raggiunto questo risultato e poter fornire alla nostra comunità un così importante archivio storico culturale realizzato da un nostro concittadino. La possibilità di sfogliare online i documenti, trovare tutte le informazioni in merito alla catalogazione e poter ingrandire e visualizzare i documenti digitalizzati è un patrimonio culturale del nostro territorio e della Grande Guerra messo a disposizione delle future generazioni che potranno utilizzarlo per approfondire le proprie conoscenze. Un ringraziamento caloroso a tutti gli attori che hanno reso possibile questo percorso, in particolare alla signora Annantonia De Benedictis per la sua generosità e preziosa collaborazione, all’assessore Daniela Ferrante che ha avviato il progetto e al consigliere Mirko Rossi che ne ha curato la stesura e gli aspetti amministrativi”.

Ruolo fondamentale nell’attuazione del progetto è stato ricoperto dalla Soprintendenza delle Belle Arti e da Nicolino Farina, giornalista e storico nonché “scopritore” del fondo e suo attento studioso.

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