Mosciano, il Soprano Sara De Flaviis al ‘Meet in Beijing Art Festival’ di Pechino

Mosciano. Dal 27 Aprile al 31 Maggio avrà luogo in Cina la 18ma edizione della prestigiosa rassegna internazionale “Meet in Beijing Art Festival”, organizzata dal Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica Popolare Cinese. Italia ospite d’onore, con un soprano teramano.

 

Si chiama Sara De Flaviis il soprano che parteciperà al “Meet in Beijing Art Festival” di Pechino, ed è di Mosciano Sant’Angelo). Figlia d’arte – suo padre è il Maestro Michele De Flaviis, stimato violoncellista, insegnante di musica e Direttore della Corale Acquaviva di Mosciano Sant’Angelo – vanta, giovanissima, partecipazioni teatrali, nazionali e internazionali, da “La Nuova Fenice” di Osimo al “Chiostro di San Micheletto” di Lucca in L’Elisir d’amore (G. Donizetti), dal San Carlo di Napoli in Pinocchio (G. Bruni) all’ Open Air Theatre Hall Barn Beaconsfield-Gran Bretagna in Much ado for nothing (W. Shakespeare).

Conseguita nel 2009 la Laurea di I Livello presso il Conservatorio Statale “Luisa D’Annunzio”, ha proseguito gli studi presso “L’Accademia d’arte lirica” di Osimo sotto la guida del Maestro William Matteuzzi e, ad oggi, continua quelli del contrabbasso con il Maestro Luca Collazzoni.

A maggio 2018 il debutto all’ “Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles” e oggi, venerdì 27 Aprile, sarà ospite d’onore presso la prestigiosa Concert Hall del China National Centre for Performing Art della capitale cinese per il galà lirico commemorativo di Rossini, nel 150mo anniversario della sua morte.

Il talento, schivo e appassionato, di Sara De Flaviis, proviene dai corsi dell’ “Accademia musicale Chigiana”, a cui si deve il consolidamento della partnership con la Farnesina per la valorizzazione dei Giovani Talenti musicali nel Mondo. Il linguaggio universale, l’orgoglio e il patrimonio vocale diventano di tutti, quando lo studio e l’abnegazione portano lontano. E nei contesti propri della cultura, delle parole non si può fare un uso approssimativo: non le banali unità di misura dell’eccellenza, ma i luoghi che ospitano una continua rinascita. L’Occidente e l’Oriente, per il sorgere di un nuovo Umanesimo, e la geografia, che ci rende cittadini del mondo.

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