Atri, gli studenti dell’IPIA dello Zoli presentano la mostra ‘La Shoah delle donne’

Atri. ‘La memoria vive nella nostra scuola’ questo l’intento con il quale alcuni studenti dell’IIS Adone Zoli di Atri hanno organizzato una mostra dal titolo “La Shoah delle donne” visitabile dal 27 gennaio al 27 febbraio 2020, dalle 9,30 alle 13, nella sede dell’IPIA di Atri in via Sant’Ilario.

 

Il lavoro è stato realizzato in particolare dagli alunni dell’IPIA delle classi II-III-IV-V T e III-IV-V S coordinati dalla professoressa Gigliola Pigliacelli, con il contributo del collaboratore scolastico Enrico Di Tecco e dell’artista locale Oreste De Gabrielis, il quale ha aiutato a realizzare il treno. Si tratta della terza edizione del progetto che prevede la realizzazione di un plastico del campo di concentramento di Birkenau arricchito di volta in volta di una sezione, lo scorso anno è stata realizzata quella dei bambini quest’anno quella che ha tristemente ospitato le 999 donne presenti nel campo.

“I ragazzi – spiega la dirigente scolastica dell’IIS Zoli, Paola Angeloni – in occasione della Giornata della Memoria hanno deciso di portare avanti anche quest’anno il progetto di questa mostra, quest’anno dedicata alla sezione femminile del campo di Birkenau guidati dalla consapevolezza che le parole di Elisa Springer sono più che mai attuali: ‘Tanto grande è il rischio di dimenticare, che occorrerebbe un anniversario di Auschwitz al giorno!’. Invitiamo tutti i cittadini, non solo i genitori e quanti gravitano nel mondo della scuola, a visitare questa esposizione che ha l’obiettivo di contribuire a non dimenticare il sacrificio e il martirio delle donne ebree’.

“Ho appreso con molto favore l’iniziativa dei ragazzi dell’IPIA di realizzare una mostra sulla Shoah con attenzione alle donne – commenta l’Assessore alla Cultura del Comune di Atri, Domenico Felicione – ringrazio la Dirigente Scolastica dell’IIS Adone Zoli Professoressa Paola Angeloni, la professoressa Gigliola Pigliacelli e quanti hanno seguito gli studenti che si sono adoperati per questo prezioso lavoro su un tema che purtroppo sembra non appartenere al solo passato, ma riaffiora nelle cronache e nei discorsi in maniera spaventosa, per questo invito tutti a visitare la mostra che resterà aperta per un intero mese”.

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