Giulianova, ville storiche aperte al pubblico

Giulianova. Con il patrocinio della Città di Giulianova e con la collaborazione del Polo Museale Civico di Giulianova, la Delegazione FAI di Teramo, grazie alla disponibilità dei proprietari, apre ai propri iscritti e al pubblico tre straordinarie residenze giuliesi.

Le Giornate FAI d’Autunno: un evento nazionale di raccolta pubblica di fondi, durante il quale vengono aperti luoghi straordinari da scoprire o riscoprire, collegati da un fil rouge tematico, che coinvolge i visitatori in un racconto esperienziale dei luoghi stessi.  Le ville saranno aperte al pubblico domenica 15 ottobre, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.

L’accesso alle ville sarà libero, ma a tutti i visitatori sarà chiesto un contributo libero da 2 euro a 5. Questa raccolta fondi contribuirà a mantenere e ad ampliare il patrimonio di monumenti che ogni anno il FAI apre e recupera al pubblico.

Le tre residenze da scoprire:

Villa Gasbarrini (o Villa Dulcis), Via Gasbarrini n. 15 – Giulianova Lido: Villa Gasbarrini, anche nota come Villa Dulcis, sorge nella omonima via a ridosso del litorale; fu edificata quale residenza estiva da Antonio Gasbarrini (1882-1963), nativo di Civitella del Tronto, illustre patologo e chirurgo, archiatra pontificio di Pio XII e Giovanni XXIII e per quattordici anni docente presso l’Università di Bologna sulla cattedra che fu di Agostino Murri. Egli ne fece, negli anni, luogo di ritrovo di intellettuali, poeti, scrittori, vero e proprio fulcro della vita culturale cittadina. La villa è stata costruita nella prima metà degli anni Venti del Novecento con affaccio sulla pineta fronte-mare e su via Gabriele D’Annunzio, dal 1932 via Cristoforo Colombo ed infine via Gasbarrini, arteria che conduce fino all’ultimo tratto a nord del Lungomare monumentale, costruito dal regime fascista nel 1936. La struttura è parte di quel comprensorio che annovera le ville più belle del Lido, come Villa Paris, progettata da Silvio Gambini, architetto teramano tra i maggiori interpreti del nuovo linguaggio architettonico, attivo soprattutto in Lombardia a fianco di Giuseppe Sommaruga ed Ernesto Basile. Villa Gasbarrini rappresenta inoltre la rinascita a seguito della parentesi dolorosa della Grande Guerra che aveva frenato lo sviluppo dell’industria turistica e balneare a Giulianova: il sontuoso Kursaal, ad esempio, il Club marino della città che aveva riaperto nel 1921, era rimasto incompiuto del suo ornamento e del piano superiore, finalmente inaugurato quale albergo nel 1929 con una superficie complessiva di 500 mq.
L’edificio risulta essere una splendida, riuscita contaminazione tra una impostazione architettonica più rigorosa e classica, visibile in quel portico neorinascimentale con archi brunelleschiani e serliana o le bifore, e il Liberty, architettura raffinata e spensieratamente decorativa, presente soprattutto negli eleganti ornamenti a stucco come i medaglioni a rilievo che circondano la casa. Sulla facciata della villa, appena sotto una delle bifore che ne ingentiliscono la facciata, si legge il motto: “Unus amor vires fraternaque pectora junxit / ut domui lucem funderet unus amor” (Un unico amore unì forze e sentimenti fraterni / affinchè un unico amore diffondesse la luce nella casa).

Villa Cerulli Irelli Lungomare Zara, n.83 – Giulianova Lido: Villa Cerulli Irelli sorge dall’inizio del Novecento su quel tratto di passeggiata sul mare che diverrà ben presto un’area di pregio, posta com’è tra il Lungomare monumentale degli anni Trenta e, dunque, tra lo stabilimento dei bagni “Venere” (nato nel 1874) a Sud e l’Ospizio Marino (struttura talassoterapica inaugurata nel 1897) a Nord. Fin dalla sua origine è residenza della famiglia della quale prende il nome e come le altre venne edificata negli anni in cui Giulianova, come altri centri adriatici, pose le basi per divenire sempre di più una meta turistico-balneare. Massima espressione della nascita di una nuova situazione urbanistica, ed economica, la “Borgata Marina” è l’espansione della città-giardino costellata di casini e ville, che comunque continuò a prediligere anche il centro nella parte alta, come viale dello Splendore o l’odierna via Gramsci. L’edificio si distingue per un sobrio e tardo stile umbertino, dal re Umberto I (1878-1900), quel linguaggio architettonico nato per dare una nuova veste “nazionale” alle città dell’Italia unificata, particolarmente in voga dal 1878 all’inizio del Novecento, quando lascia il posto progressivamente all’Art Nouveau. La villa dunque, priva di decorazioni esuberanti, è costituita da un blocco compatto di medie dimensioni dal quale si estendono ampi avancorpi verso il parco. Molti gli elementi neo-rinascimentali dell’esterno, come l’uso del bugnato per alcune parti del piano terra e per i cantonali. Ritroviamo la caratteristica bicromia tra il rosso bruno e l’ocra con cui sono trattati i partiti architettonici che caratterizzano l’elegante struttura. Interessante, inoltre, la cancellata in ghisa fronte-mare che riveste assieme alla balaustra del Belvedere, una delle testimonianze originali ancora esistenti di manufatti di questa tipologia in città.

• Villa Arfé (Volpi), Via Nazionale 257 – Villa Volpe, frazione di Giulianova: Deve il suo nome originario all’abitato di Villa Volpe, nel quale è sita. La residenza, di vidente rilevanza artistica, è narratrice di una storia che si lega indissolubilmente alle più importanti casate locali, nonché alle vicende storiche nazionali. Le iniziali del fondatore, Dino Volpi, campeggiano sulla lunetta del portone principale della dimora, edificata a fine ‘800. Nel 1935 venne acquistata dal signor Beniamino De Nigris -Urbani; durante il secondo conflitto mondiale la famiglia abbandonò la tenuta e la villa divenne asilo di sfollati in fuga dai bombardamenti. Tornò poi ad essere dimora dei legittimi titolari per essere infine acquistata, nel 1999, dalla famiglia Arfè. L’edificio è dunque oggi lo splendido frutto di questa serie di stratificazioni socio-culturali; la facciata più nobile, posta a sud, presenta un notevole portico a piano terra, leggermente rialzato, sormontato da un terrazzo dal quale è possibile ammirare un incantevole scorcio paesaggistico.
Quest’ultima villa, villa Arfé , sarà visitabile solo dagli iscritti FAI esibendo la tessera ai volontari che vi accoglieranno all’ingresso.

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