Teramo, il vescovo Seccia indice “l’Anno Berardiano”

In occasione dei 900 anni della presenza di San Berardo nella diocesi teramana, proprio in occasione della festa patronale nella città aprutina, Mons. Michele Seccia, vescovo di Teramo-Atri ha annunciato, durante le celebrazioni in Cattedrale, l’indizione di un “Anno Berardiano” che, a partire da oggi, si concluderà il 19 dicembre del prossimo anno.

“In questo anno 2016, che ormai volge al termine”, ha detto Monms. Seccia, durante l’omelia, ricordando la figura del santo, “si compie il IX secolo [1116+900] dall’arrivo di Berardo nella diocesi di Teramo per svolgervi la sua missione di Vescovo. D’intesa con il Clero e gli organismi di partecipazione e consultazione, vista la coincidenza con il Giubileo straordinario della Misericordia e non potendo riferirci ad una data certa dell’inizio del ministero episcopale di San Berardo ho ritenuto indire un Anno Berardiano dal 19 dicembre 2016 al 19 dicembre 2017”.

san-berardoRicordando come le ultime vicende legate al terremoto abbiano ulteriormente colpito il territorio teramano già ferito dal sisma 2009, insieme alla crisi economica, culturale, sociale e religiosa che non lascia indenne nessuno, il successore di San Berardo ha invitato a riscoprire la gioia della fede proprio alla vigilia del Natale, considerando i momenti difficili e critici, un’opportunità di crescita e di speranza.

E sottolineando come questo sia il momento opportuno per rilanciare l’identità che accomuna i fedeli nelle radici della fede, il vescovo ha invitato i fedeli a riscoprire la figura del patrono, in modo che San Berardo possa tornare ad essere davvero un punto di riferimento per tutti i credenti della diocesi.

“Il patrono o Santo Protettore della città e dell’intera diocesi ha una peculiare importanza nella vita e nella storia di un popolo”, ha detto Mons. Seccia, “ed è quanto mai necessario non perderne la memoria, riscoprire i valori spirituali, morali e sociali che il Patrono ha testimoniato ieri, come patrimonio da valorizzare per il bene comune e il progresso della comunità che lo venera e a Lui continua ad affidarsi”.

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