Atri, lo sport come veicolo di integrazione grazie alla GLS Hatria C5 FOTO

Atri. Ha preso il via il nuovo progetto che vedrà impegnata la GLS Hatria C5 in una nuova e importante esperienza legata al costante impegno nel sociale attraverso lo sport.img-20160920-wa0054

Dalla giornata di ieri, infatti, nelle mattine di martedì e venerdì nel Centro Turistico Integrato di Atri, in collaborazione col Consorzio Solidarietà Aprutina che li gestisce sotto ogni punto di vista, la società ducale dà la possibilità ai giovani migranti, ospiti della struttura La Terrazza, di allenarsi e di giocare cercando di conoscerli meglio, un momento importante per chi ha vissuto tragedie umane e che magari attraverso qualche ora di sano divertimento si possa così sentire maggiormente parte integrante della nostra società.

Il progetto è ambizioso ma la Gls Hatria, con la preziosa collaborazione delle psicologhe Adelaide Cellinese e Angela Franchi, ormai veterane e importanti figure di comprovata affidabilità, è sicura di riuscire nell’intento, anche con l’appoggio del Consorzio Solidarietà Aprutina che e ha da subito capito l’importanza dando piena disponibilità.

img-20160920-wa0047Butteremo il cuore oltre l’ostacolo e vi aspettiamo a Dicembre al convegno che illustrerà dettagliatamente quelli che sono stati gli obiettivi raggiunti”, è il commento della società.

Anche il Sindaco di Atri Gabriele Astolfi ha accolto favorevolmente questo progetto : “Quello che ha preso il via questa mattina è un progetto sicuramente importante, che noi come Amministrazione Comunale abbiamo accolto e sposato con convinzione, in quanto rappresenta la conferma di come lo sport sia un valido veicolo di inclusione sociale dalla grande efficacia educativa, uno strumento di integrazione alla socialità e spesso una fonte di sollievo e serenità anche per chi è abituato a vivere nel disagio e nella sofferenza. Non posso che complimentarmi con la GLS Hatria C5, che ha ancora una volta dimostrato di essere sensibile a queste tematiche, non limitandosi solo all’aspetto sportivo, ma guardando anche al sociale.”

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