Teramo, Premio Di Venanzo: i vincitori

vittorio_storaroTeramo. “Credete ai vostri sogni, solo così potrete ragiungere qualunque traguardo”. Così il maestro Vittorio Storaro, tre volte Premio Oscar, il più celebre autore della fotografia cinematografica al mondo, si è rivolto ai giovani cineasti dopo aver ricevuto l’Esposimetro d’Oro alla Carriera della 15° edizione del Premio Gianni Di Venanzo, la manifestazione che celebra i maestri della luce, ideata e organizzata dall’associazione culturale Teramo Nostra.

Ieri, sul palco del cineteatro comunale di Teramo, le parole di Vittorio Storaro, a commento delle immagini dei film più importanti in cui ha lavorato, hanno chiuso la lunga cerimonia della consegna degli Esposimetri d’Oro e dei tanti riconoscimenti assegnati. Storaro ha ricordato l’importanza della figura di Gianni Di Venanzo nella sua carriera. “Quando mi hanno detto che dopo il mio primo film in bianco e nero le mie inquadrature, le mie luci ricordavano quelle di Di Venanzo, mi son sentito molto gratificato” ha commentato in proposito, “perchè io mi ispiravo proprio al grande maestro teramano. Noi tutti, nel nostro lavoro, siamo anche il risultato del lavoro di chi ci ha preceduto”.

Storaro ha ribadito l’importanza del termine “Autore” della fotografia cinematografica: “Noi siamo co-autori del film per l’importanza che rivestiamo nel realizzare l’immagine stessa del film. Il termine “Direttore” non va bene in quanto sul set c’è un solo “direttore d’orchestra” ed è il regista. Tu” ha detto simpaticamente al Presidente della Giuria del Premio Stefano Masi, autore del “Dizionario mondiale dei direttori della fotografia cinematografica” “grazie al Premio Di Venanzo che l’ha voluto, hai fatto una grande opera, molto importante e unica nel suo genere, ma purtroppo hai sbagliato il titolo: non direttori ma autori”.

L’Esposimetro d’Oro per la fotografia italiana è stato, invece, consegnato ad un emozionato Giovan Battista Marras.

L’Esposimetro d’Oro per la fotografia straniera, assegnato ex aequo ai francesi Stephane Fontaine e Caroline Champetier è stato ritirato da Ennio Guarnieri, rappresentante dell’AIC, l’Associazione Italiana Cineoperatori.

L’Esposimetro d’Oro alla Memoria, assegnato a Vlko Filac, è stato ritirato da Stefano Masi.

Roberto Forza è salito sul palco per ricevere, invece, la Targa Speciale dedicata all’autore della fotografia nella fiction televisiva. Forza è stato premiato per la riduzione televisiva di Sangue pazzo di Marco Tullio Giordana.

Hanno animato la cerimonia di premiazione gli interventi degli attori e delle attrici che hanno voluto rendere merito al lavoro degli autori della fotografia. Molto applauditi gli interventi di Manuela Morabito, attrice feticcio di Pupi Avati e madrina della 15° edizione del Premio Di Venanzo, di Claudio Bigagli, tra i protagonisti del film Premio Oscar Mediterraneo di Gabriele Salvatores. Significativi anche gli interventi di Eleonora Mazzoni, Martina Pinto e del simpatico Nicola Nocella che ha ricordato la fondamentale opera degli autori della fotografia e degli operatori che fanno apparire bello e bravo chi non lo è.

Tutti hanno ricevuto un riconoscimento dagli organizzatori del Premio Di Venanzo. Una targa speciale è stata assegnata anche agli autori del docu-film Colpa Nostra, Walter Nanni e Giuseppe Caporale e a Vincenzo Cicconi che ha realizzato il docu-film I gigli del ’44.

Questa mattina, domenica 24 ottobre, nell’ambito dell’iniziativa Gli autori della fotografia cinematografica illuminano i centri storici della Provincia di Teramo, i cineasti presenti a Teramo, gli autori della fotografia che ieri hanno partecipato alla cerimonia di premiazione, si sono recati a Castellalto per programmare le riprese del documentario che avrà come oggetto proprio il paese teramano.

 

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