Teramo, il femminile nella dimensione postmoderna. Mostra a Torre Bruciata

Una mostra non convenzionale che riserva sorprese e richiama l’attualità. Sarà inaugurata venerdì prossimo alle 18, nella sala espositiva di Torre Bruciata un’esposizione organizzata dalla Commissione pari opportunità della Provincia di Teramo e allestita dall’associazione “Art &”, in cui il femminile in tuttele sue sfaccettature farà da padrona.

Artisti “maturi” quali Marco Pace, Gianni Tarli, Marco Appicciafuoco, Bruno Chiodi, Fabrizio Sclocchini, Mauro Di Giulio, Amalia Di Sante esporranno insieme a “giovani” operatori culturali con Manuela Traini con le sue vetrofanie, la pop-artist Gioia Cifaldi, il grafico Vincenzo Ranalli, la fotografa Fabiola Ricci e Donna Mayla tattoo artist. Insieme a loro alcune selezionate opere di studenti del Liceo Artistico di Teramo.

“Nella manifestazione la donna è protagonista”, ha detto la presidente della Cpo, Monica Brandiferri, “ci sono artisti che si soffermano su alcuni temi tristemente alla ribalta come la violenza, altri sulla bellezza, altri ancora su aspetti più intimi e personali delle donne. In ogni caso uno sguardo non convenzionale. Con la mostra apriamo un mese dedicato ai temi sui quali sta lavorando la Commissione utilizzando i linguaggi dell’arte, del teatro e della poesia ringraziando tutti coloro che come sempre ci sono stati vicino”.

La manifestazione si arricchisce dello spettacolo in programma per il 12 marzo “Letture semiserie dalle donne per le donne” delle allieve della scuola teatrale Spazio Tre e di quello in programma per il 20 marzo “Reading di brani letterari sul tema femminile” a cura di Licia Cepparulo.

“Per quanto ci riguarda abbiamo pensato ad una contaminazione fra generazioni” ha spiegato Marco Pace, “la mostra vuole essere anche un trampolino di lancio per giovani artisti che lavorano accanto alla figura di un mentore. La rappresentazione del femminile è un tema caro a chi fa arte, io credo che quella che presentiamo è una mostra che ci propone un’esperienza forte attorno al tema”.

Artisti concettuali, figurazioni, installazioni. Gianni Tarli rifugge dal concetto di provocazione ma la mostra presenta elementi destinati a suscitare una reazione: figure monumentali, velate, coperte, simbolo dell’identità negata, saranno installate a Piazza Sant’Anna diventando il simbolo di questa iniziativa voluta dalla Cpo. “Non è nostra intenzione provocare ma ci interessa sottolineare che le ideologia e i pregiudizi fraintendono l’amore generoso della donna scatenando la violenza” ha detto Gianni Tarli.

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