Università di Teramo, continuano le discussioni di laurea a distanza FOTO

Teramo. «Come Preside della Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agroalimentari e Ambientali dell’Università di Teramo – ha detto Enrico Dainese – ritengo utile trarre alcuni insegnamenti e fare alcune riflessioni in questo periodo di emergenza sanitaria. Nel nostro Paese abbiamo dato troppo spazio alla disinformazione da parte di soggetti senza alcuna preparazione scientifica o di pseudo-scienziati che hanno approfittato per decenni del diffuso disinteresse per la scienza, il che ha portato a situazioni paradossali, tra cui la difficoltà nel mantenere una corretta profilassi di patologie virali e batteriche tramite le necessarie e fondamentali vaccinazioni per i nostri bambini. La lezione che oggi stiamo auspicabilmente apprendendo tutti – ha aggiunto Dainese – evidenzia chiaramente il rischio legato alla diffusione e all’adozione di atteggiamenti anti-scientifici. Questo può portare a una non corretta allocazione delle risorse, a scarsi investimenti nella ricerca scientifica e, in questo caso di emergenza, ad alimentare la confusione nell’adozione da parte di tutti delle corrette misure sanitarie di contenimento virale».

È stato questo il messaggio di saluto del Preside della Facoltà di Bioscienze in occasione della discussione on line delle tesi di laurea, che ha interessato 45 studenti dei corsi di laurea triennali in Biotecnologie, Viticoltura ed Enologia e Scienze e Tecnologie Alimentari e dei due corsi di laurea magistrale internazionali in lingua inglese in Food Science and Technology e in Reproductive Biotechnologies.

«Auguro a tutti in nostri neo-laureati – ha concluso il Preside – un pieno successo nella carriera accademica e professionale e soprattutto di saper approfittare di questo momento per una ulteriore riflessione affinché ognuno di loro maturi sempre di più la consapevolezza che solo la ricerca scientifica e la cultura ci possono salvare, e oggi i nostri cari neo-Dottori, a pieno titolo, entrano come attori attivi e con maggiori responsabilità, anche legate a una corretta comunicazione della scienza».

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