Tortoreto, via D’Annunzio: dove è finita la pista ciclabile? Le perplessità dei residenti FOTO

Tortoreto. L’assetto viario che non piace. In queste ore hanno preso forma, in maniera definitiva, le novità previste nel tratto est di via D’Annunzio a Tortoreto.

 

Nuovo manto di asfalto, via segnaletica e una delimitazione con dei birilli, della pista che è diventata solo pedonale. E non più ciclopedonale. Sul piano estetico nulla da discutere, ma su quello funzionale si sono levate già delle prese di posizione. Da parte di un gruppo di cittadini, che hanno diffuso una nota, ma anche da parte di qualche esercente (uno in maniera particolare) che con la nuova segnaletica si ritrova, in pratica, bloccato.

 

“ Un plauso va fatto all’amministrazione Piccioni”, scrivono coloro che vivono nella zona, “ per l’intervento di riqualificazione della strada, atteso da anni. Ma siamo delusi e perplessi per le soluzioni adottate. Che fine ha fatto il progetto presentato alla cittadinanza? Constatiamo che è sparita la pista ciclabile e questo in considerazione del fatto che cittadini e turisti, soprattutto nel periodo estivo, usano la bici”.

Nell’assetto disegnato negli ultimi giorni, sono stati riproposti i parcheggi sul lato nord, il tratto carrabile al centro e il tratto pedonale (ma non ciclabile), sul lato sud con la delimitazione di dissuasori tipo birilli.

“La soluzione più logica”, prosegue la nota dei residenti, “sarebbe stata quella di posizionare la pedonale sul lato nord, favorendo i parcheggi sul lato sud, agevolando nel contempo le attività commerciali. In vista poi della prossima stagione estiva, poi, questa scelta non favorirà né i cittadini e né le attività commerciali”.

 

Dove transitano i ciclisti? Il quesito che pongono gli estensori del documento riguarda anche la percorrenza del viale da parte delle due ruote. “ Considerando anche che in una cittadina di mare”, si legge ancora, “ turistica, dovrebbe favorire la mobilità in bicicletta, anche in ossequio alle normative nazionali e comunitarie, nonché delle future politiche green”.

 

 

 

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