Tortoreto, sciopero alla rovescia in azienda: la protesta dei lavoratori della Selta

Tortoreto. Uno sciopero alla rovescia. Una forma di protesta che arriva dal passato (le lotte degli anni ’50 per l’occupazione nella Valle del Vomano) per ribadire la difesa del diritto al lavoro.

 

Le organizzazioni sindacali (Fim Cisl, Fiom Cgil, la Rsu aziendale) e gli 80 lavoratori della Selta di Tortoreto, martedì 26 marzo, dalle ore 10.30, saranno in azienda per dare vita ad una protesta originale.

 

Le maestranze andranno nello stabilimento di Tortoreto, nonostante la cassa integrazione, per sottolineare la necessità di salvare una realtà industriale importantissima per il territorio e con essa gli 80 posti di lavoro.

 

Entrando simbolicamente in azienda, ci si metterà a disposizione per produrre come in una normale giornata lavorativa, così da evidenziare chiaramente chi rema contro il sito abruzzese e chi, invece, vuol far di tutto pur di mantenere l’occupazione. In attesa della definizione della procedura di amministrazione straordinaria, infatti, con la gestione delle cassa integrazione, l’azienda sta tentando di attuare, sotto traccia, il piano di ristrutturazione ipotizzato a gennaio: gli stabilimenti di Roma e Piacenza stanno man mano riprendendo l’attività mentre in quello di Tortoreto continua un utilizzo quasi esclusivo dell’ammortizzatore sociale.

 

“Dopo i presidi davanti la Regione Abruzzo”, scrivono i sindacati, ” la Prefettura e la Provincia di Teramo, oltre al partecipato corteo del 2 marzo, quello del 26, sarà l’ennesimo momento di mobilitazione dei lavoratori Selta, e con essi dell’intero territorio provinciale, per evitare che la provincia di Teramo continui a perdere lavoro, reddito, professionalità e diritti”.

 

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