Tortoreto, chiusa l’indagine sui buoni pasto. Dai conteggi emerge situazione diversa

Tortoreto. Chiusa l’indagine sui presunti ammanchi per i buoni pasto al Comune di Tortoreto. Nei giorni scorsi la procura di Teramo (titolare dell’inchiesta è il sostituto Laura Colica) ha notificato ai 4 indagati (due rivenditori e due ex dirigenti del Comune di Tortoreto), l’avviso di conclusione delle indagini.

 

Vicenda nota, deflagrata lo scorso mese di novembre, dopo la denuncia ai carabinieri da parte del sindaco Domenico Piccioni e che ha prodotto anche una sorta di rivoluzione nella vendita dei buoni pasto per le mense scolastiche. I buoni, infatti, ora vengono venduti attraverso la banca.

Ovviamente la conclusione delle indagini, che aprirà la fase successiva, si lega ad una sorta di percorso parallelo. Che sembra delineare alcuni scenari diversi relativamente ad uno dei due rivenditori dei buoni pasto finito sotto inchiesta.

Nel carteggio nato tra il legale (Andrea Quaglietta) di uno dei precedenti rivenditori e il Comune, infatti, sembra essere emersa una situazione economica diversa. Da sempre, infatti, le somme che i concessionari incassavano con la vendita dei buoni pasto veniva compensata con le somme che gli stessi anticipavano per quanto concerne i libri di testo.

Si tratterebbe in particolare di uno dei due gestori del servizio per il quale veniva richiesta una somma di circa 40mila euro rispetto all’ammanco totale (oltre 160 mila). E che invece vanterebbe un credito (attraverso la compensazione) di circa 3mila euro nei confronti del Comune.

Situazione in itinere, ovviamente, che ora andrà sovrapposta all’indagine conclusa. Solo allora il quadro complessivo sarà chiarito in maniera, si spera, definitivo.

 

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