Tortoreto, cadono le accuse sull’ex custode del cimitero: inchiesta archiviata

Tortoreto. Archiviata l’inchiesta, partita da un esposto, nei confronti di Claudio Di Sabatino, l’ex custode del cimitero cittadino, che per effetto della vicenda era stato dirottato in un altro settore della macchina amministrativa.

 

Dopo oltre due anni dall’apertura del fascicolo, sulla scorta di un dettagliato esposto da parte del titolare di un’impresa di onoranze funebri di Tortoreto, la procura di Teramo, nelle scorse settimane, ha definitivamente archiviato le accuse di abuso d’ufficio. In poche parole le accuse mosse nei confronti di Di Sabatino non hanno trovato riscontri nella fase investigativa, ragione per la quale l’inchiesta è stata definitivamente archiviata. A darne comunicare è Fabrizio Retko, legale del dipendente comunale che da quella vicenda poi è stato dirottato, con le stesse qualifiche in un altro settore del Comune (settore manutentivo).

 

“Alla luce dell’accoglimento delle richieste di archiviazione formulata dalla Procura”, commenta Fabrizio Retko, “Claudio Di Sabatino ritiene che il Comune, anziché tutelarlo, come avrebbe dovuto in quanto suo dipendente, lo abbia colpevolizzato ed esposto al pubblico ludibrio. Causandogli danni all’immagine e all’onore per aver assunto una condotta contraria la principio dell’innocenza, sino al riscontro della prova contraria. Di Sabatino”, scrive ancora il legale, ha avuto premura di rendere pubblico l’esito della dolorosa vicenda per confortare tutti coloro che gli sono stati vicini e hanno, sin dall’inizio, credito nell’assoluta correttezza del suo operato”.

 

Contestualmente al percorso penale della vicenda, ora definitivamente archiviato, tra l’ex custode del cimitero e il Comune di Tortoreto resta in auge un contenzioso di natura lavorativa. Lo scorso anno, infatti, il tribunale del lavoro aveva accolto l’impugnativa del dipendente, ordinando al Comune di reintegrare Di Sabatino nella sua vecchia mansione (il servizio nel frattempo è stato esternalizzato), dalla quale era stato allontanato nel 2016. Di fronte a quella sentenza di condanna (anche pecuniaria) il Comune si è opposto in appello.

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