Tortoreto, buoni pasto: uno degli esercenti è addirittura a credito con il Comune

Tortoreto. Dai calcoli emerge una realtà ben diversa rispetto a quella inizialmente prefigurata e uno dei esercenti che in passato gestiva la vendita dei buoni pasto vanta addirittura un credito di circa 1400 euro nei confronti del Comune.

 

E’ destinato, probabilmente, ad aprire scenari nuovi la vicenda di parte dei buoni pasto delle mense scolastiche degli anni pregressi, al Comune di Tortoreto, per la quale è in piedi un’inchiesta per presunti ammanchi nelle somme riversate all’Ente. Nella giornata di ieri, infatti, uno dei due esercenti (Emiliano Guercioni), assistito dall’avvocato Andrea Quaglietta, dopo un lungo carteggio con il Comune, ha avuto un incontro con il responsabile dell’area finanziaria della municipalità costiera.

Da una verifica effettuata i presunti ammanchi di quota parte (all’esercente venivano richiesti circa 40mila euro), non sono tali, ma addirittura è il Comune a dover versare delle somme al commerciante.

 

” L’aspetto chiaro che è emerso”, sottolinea l’avvocato Andrea Quaglietta, ” è che il mio assistito, attraverso la sua società, ora estinta, vanta un credito liquido di quasi 1400 euro. Ovviamente, sono in corso ulteriori verifiche, attraverso il commercialista del mio cliente, per altre fatture in oggetto e delineare nel dettaglio l’aspetto economico”.

Qualche elemento in questa direzione era emerso nei giorni scorsi. Va detto, infatti, che alcuni dei pagamento effettuati negli anni precedente dall’esercente erano stati finiti in un contro “diverso” rispetto a quello della tesoreria comunale, e dunque non correttamente contabilizzati.

È necessario ricordare che per quanto concerne la vendita, attraverso gli esercenti, dei buoni pasto, era prassi consolidata attuare una sorta di compensazione con le somme anticipate dagli stessi per la vendita dei libri di testo.

 

Sulla questione degli ammanchi dei buoni pasto (il Comune, complessivamente, lamenta mancate entrate per 160mila euro), c’è un’inchiesta della Procura con quattro indagati, oramai alle battute finali, partita da un esposto dello stesso ente. L’elemento nuovo, ora, potrebbe anche mutare le carte in tavola.

 

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