Teramo, “Una donna su tre lavora più di prima tra casa e smart working”

Lo smart working è una forma di organizzazione lavorativa che non prevede vincoli di orario o spaziali ma un accordo tra datore di lavoro e dipendente per svolgere il lavoro direttamente da casa.  Sono passati più di venti anni da quando è stata introdotta per la pubblica amministrazione l’opportunità di avvalersi del lavoro a distanza, ma la misura non è mai stata applicata in modo massiccio e efficace. 

“Io stessa – afferma la Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri – negli anni passati ho trovato difficoltà a spiegare, attraverso tanti convegni, meeting e workshop organizzati in tutto il territorio provinciale, l’importanza del lavoro agile soprattutto come misura per consentire alle donne di coniugare lo svolgimento dell’attività lavorativa con la vita familiare, ai fini della crescita della produttività. Dopo tante battaglie per incentivarne l’uso, ci ritroviamo tutti indistintamente ad applicare in modo diffuso questo nuovo sistema di lavoro, ma ciò è avvenuto in circostanze eccezionali tanto che una donna su tre si ritrova a lavorare molto più di prima e non riesce a mantenere un equilibrio tra lavoro e vita domestica. Tutto questo a dimostrazione che la responsabilità della cura familiare continua a gravare solo ed esclusivamente sulle donne, che in questa particolare fase di convivenza familiare forzata difficilmente riescono ad organizzarsi in spazi tranquilli e isolati per svolgere il lavoro in modo ottimale (per la presenza dei figli da seguire anche nella didattica a distanza, di anziani da accudire o di altre incombenze dovute anche al problema del Covid-19)”.

E conclude: “Auspico che questa modalità di lavoro venga utilizzata in un contesto di normalità anche quando la pandemia sarà finita in quanto, avendo la possibilità di lavorare da casa, saranno tanti i benefici per i lavoratori e per i datori di lavoro, primo tra tutti l’abbattimento delle differenze di genere”. 

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