Teramo, uffici postali nelle frazioni ancora chiusi: il gruppo ‘Oltre’ sollecita riapertura

Teramo. Dopo la notizia della riapertura di sei uffici postali nel territorio della provincia di Teramo, il consigliere comunale del gruppo ‘Oltre’, Luca Corona, scrive al Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, affinchè ne solleciti la riapertura anche nelle frazioni e quartieri più popolosi della città.

“Egregio Sindaco del Comune di Teramo
Gianguido D’Alberto

Come Consigliere Comunale del gruppo “Oltre”, le chiedo di sollecitare Poste Italiane ad aprire gli uffici pubblici nel territorio comunale, soprattutto nelle frazioni e quartieri con più alta densità demografica .
Sembra non bastare neppure un’emergenza mondiale come il coronavirus per far riflettere il gruppo dirigente di Poste Italiane e modificare le loro scelte organizzative, che non tengono conto delle esigenze della società ed in particolare degli anziani e delle persone che vivono nelle frazioni e quartieri ed hanno difficoltà di spostamento.
I dirigenti di Poste Italiane devono comprendere che svolgono un servizio pubblico e non possono agire in contraddizione con il loro mandato sociale.
L’emergenza Covid19 che stiamo vivendo richiama innanzitutto al senso di responsabilità dei singoli cittadini e del sistema organizzato dello Stato e, non è ammissibile che qualcuno, in questo caso Poste Italiane, rompa l’ accordo sociale a servizio della comunità teramana.
La scelta di Poste, oltre ad arrecare disagi ai cittadini, rischia di determinare assembramenti in altri Uffici Postali rimasti aperti nel territorio comunale e quindi mette a rischio la salute dei cittadini non rispettando le prescrizioni del Dpcm.
Considerando che è già stato avviato da Voi un processo di confronto con Poste Italiane, le chiedo con sollecitudine di far riaprire gli uffici postali chiusi, al fine di permettere ai cittadini di poter ritirare la propria pensione ed effettuare operazioni postali in questo momento di emergenza, nelle frazioni e quartieri di residenza, rendendo sicuri gli sportelli ai propri dipendenti e fruitori con tutte le precauzioni che il particolare momento comporta come dettato dalle linee normative attuali”

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