Teramo, “Per la ricostruzione delle case Ater serve il modello Genova”

Il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto chiede che si applichi anche per la ricostruzione delle case ATER il ‘modello Genova’. La presa di posizione del sindaco e Presidente regionale ANCI, è emersa stamane nel corso dei lavori del Tavolo operativo permanente per la ricostruzione di cui fanno parte Comune, Ordini professionali, categorie produttive, Commissione Consiliare speciale sisma, struttura commissariale, Genio Civile, Ater, Ufficio Speciale per la Ricostruzione.

Un tavolo operativo convocato per valutare le dinamiche dell’accelerazione già impresse dal Commissario Legnini e concentrato sull’analisi della situazione. 

L’incontro ha messo a fuoco la necessità che si applichi l’ordinanza attuativa del decreto semplificazione che disciplina i poteri del Commissario; questo consentirebbe di conferire al Commissario poteri speciali per la gestione del patrimonio Ater di Teramo e delle città in cui esistono alloggi di edilizia popolare inagibili, cioè poteri derogatori. “E’ l’unica strada per imprimere una definitiva accelerazione a tutte le procedure”, ha sottolineato Gianguido D’Alberto, trovando la sintonia dei presenti.

Il sindaco manifesta la propria soddisfazione per l’esito dei lavori del Tavolo, che consentono di monitorare periodicamente l’evoluzione della normativa e permettono di mettere a sistema le norme, anche in riferimento alla decisiva Ordinanza 100, che di fatto ha introdotto una la rivoluzione nella gestione. “A noi tocca creare le condizioni perché i professionisti ora coinvolti lavorino al meglio – ha aggiunto D’Alberto    stimolando e favorendo l’applicazione del corpo normativo che semplifica ogni operazione. Così facendo, e cioè mettendo a sistema ogni segmento che costituisce l’anima della ricostruzione, potremmo addirittura diventare il cantiere Ater più importante del cratere sismico. E’ vero – ha proseguito – vanno ancora affrontate le criticità ma ora, con l’apparato normativo adeguato e la struttura commissariale che opera in sintonia con le istituzioni, siamo in grado di superarle e anzi abbiamo le opportunità per far ripartire anche la ricostruzione privata”. 

La finalità dello strumento operativo riunitosi stamane, è di favorire la collaborazione e il dialogo tra i vari soggetti impegnati nel processo della ricostruzione. Così tutti gli attori si sono confrontati rilevando che il sistema deve reggersi sul dialogo costante. E’ proprio un diverso approccio culturale che deve guidare le relazioni e le attività di Istituzioni, Comuni, Usr e tecnici, i quali devono essere consapevoli del fatto che sono sempre più loro, adesso, i protagonisti.

 

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