Teramo, palloncini ed applausi per Mirko Mazzagatti. “Papà è il numero uno” FOTO VIDEO

Un migliaio di persone hanno voluto dare oggi pomeriggio l’ultimo saluto a Mirko Mazzagatti, ex giocatore del Teramo e, tra le altre, vice allenatore dei biancorossi dal 2011 al 2013 con Roberto Cappellacci .

La Chiesa di Santa Maria degli Angeli a San Nicolò, seppur grande, non è riuscita a contenere tutto l’affetto di cittadini comuni ed esponenti del mondo calcistico. Molti hanno atteso fuori per dare l’addio a Mirko, scomparso sabato scorso in seguito ad un malore mentre si trovava con la sua famiglia a Campo Felice.

C’era anche il Teramo che Mirko ha allenato in quegli anni: Cappellacci, ovviamente, stravolto dal dolore come tutti i presenti, Manuel Ferrani, Andrea Bucchi, Ciro Iazzetta, Michele Valentini, il team manager Stefano Zoila e tanti altri. Del Teramo “odierno”, erano presenti la Berretti oltre al direttore generale Emilio Capaldi, al diesse Sandro Federico ed il magazziniere Leo Rastelli. Proprio il Teramo che, nella stagione 2011/2012 vinse il campionato di serie D, ha dedicato una maglia all’ex tecnico (“Grazie mister”) poggiata sulla bara, oltre ad un pallone e alla foto in cui Mazzagatti veniva portato in trionfo.

Don Giovanni ha officiato le esequie ricordando gli incontri con Mirko nel bussare alla sua porta per dare la benedizione. Le discussioni sui moduli, la pazienza del 49enne allenatore (avrebbe compiuto 50 anni il prossimo luglio) nel spiegargli gli schemi. E poi la sottolineatura sul tempo. “Ogni attimo è fondamentale, non ci sono momenti non importanti – ha detto don Giovanni – Pensiamo che questa vita duri chissà quanto, perdiamo il nostro tempo che invece è bene prezioso”.

In prima fila, ovviamente, la moglie Giuliana, la figlia Cora e la mamma Nalia, con parenti ed amici nelle vicinanze. “Mio padre è il numero uno, un campione”, ha detto la figlia nel seguire la bara all’uscita dalla chiesa. Poi due lunghi applausi e palloncini, oltre ad uno striscione, “Ciao Mirko”, realizzato dal gruppo di tifoseria organizzata del Teramo “1913”. Sempre accanto alla bara il Mutignano, squadra che, pochi giorni prima di morire, aveva portato alla salvezza nel campionato di Promozione.

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