Teramo, la segnalazione: “Miano e Sardinara ormai all’abbandono” FOTO

Segnalazione e grido di aiuto da parte di un cittadino teramano, residente tra le frazioni di Miano e Sardinara a Teramo.

Il nostro lettore, con tanto di foto, sottolinea lo stato di abbandono di strade e strutture pubbliche della zona da ormai cinque anni.

“Per quanto riguarda le strade comunali, per esempio in via Cimitero Vecchio, colle San Pietro, c’è il manto stradale che è impraticabile con buche di ogni genere e in aggiunta spini e alberi che ricoprono ed ingurgitano la strada anche per 2 metri ai bordi – racconta – Gli ultimi appezzamenti di manto stradale rifatto ormai risalgono all assessorato di Paolo Gatti 14 anni fa, la pulizia degli spini alberi e altre vegetazione risalgono a 6 anni fa”.

“Poi parliamo del cimitero di Miano che dal 2009 risulta terremotato, da allora fu chiusa l’entrata principale. Con il terremoto più recente del 2015 risultano negate al pubblico ormai zone intere del cimitero, non è possibile avvicinarsi a fare una preghiera vicino alla tomba del proprio defunto o a porgere un fiore, ed addirittura la parte superiore del cimitero non è più visitabile neanche dai diversamente abili in carrozzina perché la rampa presente, seppur molto ripida, risulta chiusa dai delimitatori rossi, e l’entrata superiore del cimitero è decadente. Quindi non solo una persona soffre della propria malattia, ma deve soffrire anche del fatto che non può portare un fiore ad un padre o una madre o ancor peggio ad un figlio che si trova in questo cimitero impraticabile”.

E conclude: “Sono situazioni ben conosciute dalle varie amministrazioni ormai da anni, con il susseguirsi delle giunte comunali, con la sinistra che dà colpa alla destra e viceversa, ma abbiamo verificato che per queste situazioni destra e sinistra sono praticamente identiche”.

Al proposito del rifacimento degli asfalti nelle frazioni di Teramo, l’assessore Valdo Di Bonaventura ha fatto sapere, qualche giorno fa, che l’amministrazione comunale si sta adoperando per trovare la somma necessaria, che potrebbe arrivare dalla cessione di un’area di proprietà comunale.

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