Teramo, il santo della porta accanto: inzia il percorso di beatificazione di Pietrino Di Natale

Teramo. Avrebbe compiuto 52 anni oggi, 10 dicembre, se 34 anni fa un incidente non avesse portato via la vita di Pietrino Di Natale, nato ad Ornano Piccolo di Colledara nel 1966 e morto a Silvi il 20 agosto del 1984.

 

E proprio nel giorno del suo compleanno si apre la fase diocesana del processo di beatificazione, con una messa solenne nel duomo di Teramo, alle ore 18.30, cerimonia nel corso della quale ci saranno il giuramento e la costituzione del Tribunale Ecclesiastico, che avrà il compito di ascoltare nei prossimi mesi, nel giorno di sabato, presso gli uffici della Curia, dalle 10.30 alle 12.30, i testimoni de visu, cioè quanti hanno conosciuto direttamente Pietrino in vita.

Un ragazzo come tanti, nato e cresciuto in un piccolo paese delle montagne teramane, con l’assenza del padre, Pietro, deceduto per un incidente sul lavoro prima ancora che lui nascesse, lasciando la madre Adelina Di Giacobbe incinta di pochi mesi. Una vita non facile, come per molti, senza padre, ma con l’affetto di mamma Adelina e e zia Derna, tornata in paese da Roma per stare vicina alla sorella e aiutarla a crescere quel nipote che, dopo qualche anno, sarebbe stato chiamato in cielo come il padre.

Una tragedia familiare, come tante ne accadono, che sarebbe potuta rimanere nel ristretto cerchio di parenti e amici, ma che, invece, è diventata una fonte di ispirazione e speranza per tanti, soprattutto ragazzi e ragazze, che ogni 20 agosto si radunano nel piccolo cimitero di Colledara, per ricordare la figura di un giovane che, con la sua vita “normale”, è stato ed è un esempio di vita.

A 11 anni Pietrino scopre il Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich, grazie a due giovani sacerdoti, Don Gianfranco De Luca (oggi vescovo di Termoli-Larino) e Don Giovanni D’Annunzio, parroci della chiesa di Colledara e di altre parrocchie vicine. La luce del Movimento illuminerà sempre la sua vita, come testimoniato da lettere e ricordi di amici e conoscenti, e lo porterà a cercare sempre la “santità” del quotidiano anticipando quando riportato da Papa Francesco nella sua esortazione apostolica “Gaudete et Exultate”, dove si invitano tutti, specialmente i giovani, “a far risuonare ancora una volta la chiamata alla santità, indicando i suoi rischi, le sue sfide, le sue opportunità”.

Per diventare santi – sostiene il Papa – non è necessario copiare stili di vita che possono sembrare irraggiungibili: «Quello che conta è che ciascun credente discerna la propria strada e faccia emergere il meglio di sé, quanto di così personale Dio ha posto in lui e non che si esaurisca cercando di imitare qualcosa che non è stato pensato per lui». Come rispondere a questa chiamata? Seguendo la via delle Beatitudini evangeliche, modello positivo “alla luce del Maestro” e strada maestra “controcorrente” rispetto alla direzione del mondo, da tutti percorribile.

Quella strada Pietrino sembra averla percorsa, con gioia, fino alla sua salita in Cielo. Il processo di beatificazione accerterà se ci sono i presupposti per la sua canonizzazione ma, per tanti, Pietrino, nella normalità della Santità trasfusa nella vita di tutti i giorni di un ragazzo di 17 anni, è già un modello da imitare.

 

RAFFAELE DI MARCELLO

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