Teramo, gare pubbliche telematiche, l’Aniem avverte: “Niente da chiedere all’aggiudicatario”

“Dopo tante segnalazioni pervenute dalle imprese associate operanti sul territorio in materia di procedure di svolgimento di gare pubbliche, sulla richiesta di dover corrispondere prima della stipula del contratto una percentuale, in genere pari all’1% dell’importo contrattuale per i servizi di committenza e delle attività di gara, abbiamo inviato nella giornata di ieri una nota di diffida a tutte le stazioni appaltanti della provincia di Teramo, invitandole al rispetto della normativa”. E’ quanto afferma il Presidente del Collegio Costruttori ANIEM TERAMO, Fiorenzo Polisini.

“Il nuovo “Codice dei contratti pubblici” del 2016 e le successive modifiche da ultimo il recente sblocca cantieri, ha rappresentato un orientamento innovativo in materia, con l’adozione di sistemi di gestione della gara pubblica in forma digitalizzata. Come noto le stazioni appaltanti possono dotarsi direttamente di una propria piattaforma elettronica, ovvero delegare la gara ad una Centrale di Committenza o ad altro soggetto aggregatore di riferimento, o convenzionarsi con piattaforme di e-procurement che offrono tale servizio sul mercato. E’ evidente – continua Polisini – che un potenziale costo di gestione, talaltro alto perché l’1% su una gara di 1 milione di euro corrisponde a 10.000 euro, delle procedure di gara a carico dell’aggiudicatario costituisce un disincentivo a partecipare alla gara stessa”.

E prosegue: “Non è solo il codice a sottolineare l’illegittimità di tali richieste ma anche l’ANAC, affermando chiaramente in un recentissimo parere che ‘in assenza di specifica disposizione normativa di rango primario non è consentito a nessuna centrale di committenza porre a carico dell’aggiudicatario una qualsivoglia forma di remunerazione’. Inoltre è incomprensibile la scelta di alcuni enti locali di appoggiarsi a piattaforme di fuori regione quando esistono piattaforme gratuite messe a disposizione in primis dal MEF attraverso il MEPA e nel nostro caso anche dalla regione Abruzzo attraverso il portale www.crabruzzo.pro-q.it  , piattaforma utilizzata ad esempio dal Comune di Teramo nell’ultima gara sugli asfalti. Tutti i comportamenti non conformi – conclude Polisini – saranno da noi segnalati prontamente agli uffici di vigilanza dell’autorità ANAC, avvertendo inoltre sin d’ora che nessuna delle nostre imprese associate, in caso di aggiudicazione, saranno disponibili ad accettare o tollerare una simile ingerenza”.  

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