Teramo, Forum del Gran Sasso tra grandi interventi e commozione

«Dobbiamo investire sui giovani, dobbiamo investire sul capitale umano. I giovani devono avere la nostra fiducia. Dobbiamo lavorare per loro». Così il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte si è espresso dall’Università di Teramo in occasione della cerimonia conclusiva del Terzo Forum Internazionale del Gran Sasso, il grande evento accademico promosso dalla Diocesi di Teramo-Atri di scena all’Università di Teramo dall’1 al 3 ottobre, definito oggi dallo stesso Primo Ministro «un appuntamento ormai di rilevo». Dal podio dell’Aula Magna “Benedetto Croce” dove è tornato a parlare per il secondo anno consecutivo, il premier ha voluto insistere sulla necessità di un sistema universitario forte. «Non possiamo accettare che lavorare e studiare negli atenei esteri sia l’unica possibilità che i nostri giovani abbiano. Lavoreremo per creare un sistema che possa realizzare queste aspettative. Dobbiamo favorire la ricerca interdisciplinare».

L’intervento di Conte è stato preceduto da una relazione del Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, secondo il quale «l’Abruzzo è una regione che ha sempre dato importanza alla ricerca, lo dimostra la presenza del laboratorio del Gran Sasso. Teramo, dal punto di vista universitario, è molto importante, poiché presenta un sistema universitario di tipo nazionale, che svolge il l proprio compito e la ricerca con grandissima dignità. Questo forum è assai importante perché cade proprio nel momento della ripartenza delle università dopo la pausa forzata a causa del Covid 19».

Entusiasta l’ideatore del Forum, il vescovo di Teramo-Atri Lorenzo Leuzzi, nel tracciare il suo bilancio al termine della tre giorni di panel tenuti da 270 relatori italiani e stranieri su ben sedici aree disciplinari. «Non avrei mai pensato di parlare a Teramo alla presenza del Presidente del Consiglio e del Ministro per l’Università e la Ricerca. Questa particolare e singolare esperienza mi sollecita innanzitutto a dare piena e convinta testimonianza dell’entusiasmo e della disponibilità degli uomini e delle donne impegnate nella didattica e nella ricerca. Posso testimoniare che abbiamo respirato quella forma speciale di carità, che è la carità intellettuale, fin dall’inizio della preparazione del III Forum Internazionale del Gran Sasso». Monsignor Lorenzo Leuzzi ha poi indicato la strada per il futuro della manifestazione. «In concreto vorrei richiamare alcuni ambiti di impegno: il mondo degli adolescenti, accogliendo l’invito di papa Francesco a riflettere sul patto educativo; il rilancio delle attività produttive nel settore agro-alimentare, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione; il ruolo della scienza per la pace, evitando possibili forme di strumentalizzazione del sapere scientifico; l’allargamento degli orizzonti della carità, superando ogni forma di assistenzialismo e promuovendo la crescita di tutto l’uomo e di tutti gli uomini». E proprio al tema della carità, ha annunciato in conclusione del suo intervento il presule, sarà dedicata la prossima edizione del Forum del Gran Sasso, in programma dal 30 settembre al 2 ottobre 2021.

Durante la cerimonia conclusiva sono stati conferiti due premi fortemente sentiti dall’UniTe: il Premio “Giulio Regeni”(riservato ai dottorati di ricerca dell’Università di Teramo) consegnato dal Ministro Gaetano Manfredi al ricercatore libanese Mohammad El Khatib per i suoi studi nel campo delle Biotecnologie molecolari e cellulari e alla dottoressa Noemi Battistelli, per la ricerca relativa alla Biodiversità microbica; e il Premio “Erika Fusella” (studentessa di recente precocemente scomparsa) conferito simbolicamente a tutti gli studenti dell’ateneo teramano e consegnato dal Premier Giuseppe Conte al presidente del Consiglio degli studenti Emanuela Testa, tra la commozione generale per la scomparsa recente della giovane studentessa. «Il Premio – ha spiegato il Magnifico Rettore Dino Mastrocola – è dedicato agli studenti dell’Università di Teramo per la promozione dello spirito di appartenenza alla comunità universitaria, anche durante la pandemia, attraverso la diffusione dei valori di solidarietà, libertà, progresso e coesione sociale. La consapevolezza di un comune destino e di una comune responsabilità ha infatti garantito la ripresa e la diffusione di nuovi obiettivi, rivolti a rilanciare nuovi orizzonti».

Il 3° Forum del Gran Sasso è stato organizzato dalla diocesi aprutina in collaborazione con il Ministero dell’Università e Ricerca, il Ministero degli affari esteri e Cooperazione Internazionale (MAECI), la Commissione Europea, il Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali (ICCROM), l’Università degli Studi di Teramo e il Comitato di Coordinamento Regionale delle Università Abruzzesi (C.C.R.U.A.). Sono stati coinvolti enti di ricerca come i Laboratori nazionali del Gran Sasso, l’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Conservatorio “Braga” di Teramo.

In continuità con il Forum dello scorso anno, è proseguito il dialogo con il mondo accademico del continente africano e del Mediterraneo, questa volta attraverso la Tavola Rotonda Investire nei giovani per un partenariato euro-africano, un anno dopo la Conferenza dei rettori delle università africane. I partecipanti al consesso hanno evidenziato come la pandemia abbia portato con sé una nuova sfida, quella del divario digitale nelle università mondiali, e come l’alta formazione dipenda sempre più dalla disponibilità di piattaforme digitali per insegnare a diffondere conoscenza e ricerca. «I giovani sono il nostro futuro» ha ricordato il Direttore Generale dell’ICCROM, il Dr. Webber Ndoro, e in questa Tavola Rotonda si è sottolineato come un solido parternariato Euro-Africano possa promuovere proprio il potenziale dei giovani in Africa e favorire ulteriori sforzi per garantire una migliore collaborazione e imprenditorialità.

 

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