Teramo, batterie in arrivo dalla Puglia con basisti a Tortoreto: ecco come si muoveva la banda dei bancomat VIDEO

Teramo. Batterie in arrivo dalla Puglia, dalla provincia di Foggia, per compiere assalti agli sportelli bancomat utilizzando l’esplosivo.

 

L’organizzazione era molto ramificata e si serviva di basisti locali per pianificare e perfezionare i singoli colpi. Una capillare indagine, durata mesi, da parte del comando provinciale dei carabinieri di Teramo, coordinate dalla Procura, ha consentito di stanare la cosiddetta banda della marmotta. Il Gip del tribunale di Teramo, Roberto Veneziano, infatti, ha firmato dieci ordini di custodia cautelare. Nove sono stati eseguiti, una decima persona è ancora ricercata.

La banda deve rispondere di associazione a delinquere, detenzione e porto in luogo pubblico di materiale esplodente, furto aggravato, danneggiamento aggravato e attentato alla sicurezza dei trasporti.

 

Batterie in viaggio. La banda si muoveva dalla Puglia e puntava soprattutto sportelli della Banca Popolare di Bari, ex Tercas. Gli affiliati erano residenti nella Provincia di Foggia, ma per quanto concerne i colpi in provincia di Teramo, facevano leva su due basisti di Tortoreto, arrestati a loro volta. I malviventi restavano in zona il tempo necessario per assaltare lo sportello bancomat preso di mira, poi tornavano nelle rispettive residenze.

 

L’organizzazione. A capo della banda, come emerso dalle indagini, c’era un pugliese di Orta Nova, che aveva il compito di organizzare i colpi, non soltanto in provincia di Teramo, e di procurare i mezzi di trasporto e le schede telefoniche che venivano attivate a ridosso delle singole azioni. L’uomo è titolare di un negozio di telefonia nella cittadina della daunia.

L’uomo aveva contatti con i basisti, che poi partecipavano attivamente alle operazioni, dai sopralluoghi alle attività di vedetta o staffetta in occasione degli assalti con esplosivo.

 

Basisti a Tortoreto. Nell’inchiesta dei carabinieri del comando provinciale di Teramo (i dettagli dell’operazione sono stati illustrati dal colonnello Giorgio Naselli e dal tenente colonnello Luigi Dellegrazie), sono finiti padre e figlio residenti a Tortoreto (di origini pugliesi), rispettivamente cognato e nipote del capo dell’organizzazione.

 

Le indagini. Lo scorso 15 ottobre i carabinieri del radiomobile della compagnia di Alba Adriatica rivenivano, a Tortoreto, una Volvo V70, parcheggiata in una strada periferica.

Sulla vettura era stata applicata, nella parte anteriore, una targa rubata poco prima ad Alba Adriatica, mentre nel bagagliaio i carabinieri avevano sequestrato vari oggetti utilizzabili per assalti agli sportelli bancomat. Dall’esplosivo, piedi di porto, un attrezzatura un ferro da utilizzare come testa d’ariete, passamontagna e guanti.

Lo scorso 12 dicembre, a Vasto, i carabinieri arrestavano tre persone, controllate all’uscita del Casello della A14, che a bordo di un’Audi A3 venivano trovati in possesso di materiale esplosivo artigianale (la cosiddetta marmotta), dei passamontagna, 10 kg di chiodi a tre punte e di un ariete oltre a strumenti per effettuare effrazioni.

 

Intercettazioni. Lo scorso 18 dicembre venivano ascoltate delle intercettazioni telefoniche, dalle quali emergeva un possibile furto da effettuare nella provincia Barletta-Andria-Trani. Il colpo programmato nella filiale delle Banca Credema Barletta, veniva sventato e due individui a bordo di un furgone si davano alla fuga.

 

I colpi. Complessivamente dal gennaio 2017 in provincia di Teramo si sono registrati 16 episodi (di cui 4 tentati) di furti in danno di bancomat sempre con lo stesso modus operandi.

Alla banda sono stati attribuiti 9 assalti, 5 dei quali nella provincia aprutina: alla BNL di Sant’Egidio alla Vibrata (5 luglio, bottino 30mila euro); Banca Popolare di Bari a Sant’Omero (27 luglio, bottino 14mila euro), ex Tercas di Mosciano Sant’Angelo (23 agosto, colpo tentato), ex Tercas a Sant’Egidio alla Vibrata (9 settembre, bottino 50mila euro), ex Tercas a Colonnella (26 settembre, bottino 16mila euro), Bnl a Pagliare del tronto (13 agosto, bottino 95mila euro), Montepaschi di Siena e Castelfranco di Sotto (1 settembre, importato 22 mila euro), Cassa di Risparmio di Firenze a Santa croce sull’Arno (1 settembre, colpo tentato), Credem a Barletta (18 dicembre, colpo tentato).

 

Le persone arrestate. Massimo Furio 38 anni (Orta Nuova), Gabriele De Simone di 33 (Cerignola), Lugi De Simone di 58 (Orta Nuova), Giuseppe Pugliese di 40 (Cerignola), Eugenio Cinquepalmi di 30 (Cerignola), Vincenzo Capone di 36 (Stornara), Pietro Intenza di 42 (Tortoreto), Michele Intenza di 21 (Tortoreto), Vincenzo Serra di 33 (Barberino del Mugello).

 

 

 

 

 

 

Impostazioni privacy